Rilancio Roma anche in Europa

29/09/2010 alle 11:12.

CORSPORT (A. MAGLIE) - La Roma che sabato ha ri trovato il sorriso, ieri sera si è ri lanciata in Champions. Vittoria meritata, chiara, maturata in appe na tre minuti. Ma veramente ecces siva è apparsa la sofferenza finale, dopo il gol di Rada (ancora una in genuità su palla inattiva). A quel punto la Roma ci ha messo l’orgo glio, ha stretto i denti e ha trovato un Adriano che, benché lontanissi mo dalla forma migliore, ha co munque tanta voglia di lottare. Ma i due protagonisti di questa serata felice sono stati Borriello e Perrot ta. All’ex milanista è stata suffi ciente la prima palla servita alla perfezione da De Rossi per trovare la porta ( una girata al volo fanta stica, con Alcantara che ha solo po tuto ammirare lo straordinario ge sto tecnico): terzo gol di questa sua nuova esperienza giallorosso, roba tipica dei grandi attaccanti.

Ma se Borriello ha messo l’effi cacia realizzativa, a tutto il resto ha provveduto Perrotta: corsa, cuore, spirito di sacrificio straordinario, una grande adattabilità tattica (pri ma dietro la punta, , nel ; poi laterale nel 4- 4- 2; quindi mezz’ala quando la Roma è passa ta alle tre punte). La rinascita del la Roma in queste ultime due par tite (Inter e Cluj) porta la sua firma e in maniera abbastanza indelebile. Dopo il successo sui nerazzurri, Ranieri aveva bisogno di verificare se la sua squadra era realmente riemersa dalle sabbie mobili peri colose in cui si è andata a cacciare con un deludente avvio di stagione. Aver dato continuità alla svolta di sabato sera è un gran passo in avanti. Ma ancora molto il tecnico deve lavorare, soprattutto nella fa se difensiva.

LENTI E PREVEDIBILI -La Roma ha fa ticato a entrare in partita. Troppo lenta la circolazione di palla e l’ini ziale sistemazione tattica scelta da Ranieri non consentiva di allarga re il campo. Eppure è apparso su bito evidente che solo cercando con determinazione la profondità sulle corsie si sarebbe potuto impensie rire Nuno Claro che, nel finale del primo tempo, è diventato protago nista assoluto con tre grandi inter venti, straordinario soprattutto quello al 45' (punizione toccata da Pizarro, tiro di che il rumeno ha letteralmente tolto dal la rete). Con Vucinic troppo lonta no dalla porta e in avvio mol to impreciso la Roma i rischi ha fi nito più per correrli (anche perché l’unico che porta realmente il pres singsui difensori quando avviano la manovra è Borriello) come di mostra la traversa di Traorè (cla moroso errore di Burdisso che la sciava il pallone tra i piedi dell’ivo riano).

La musica è cambiata quando il tecnico è tornato al modulo che gli ha dato la vittoria contro l’Inter, con Perrotta defilato a sinistra e Vucinic più avanzato nel ruolo di punta laterale. Da quel momento la Roma ha cominciato a giocare e an che un po’ a sprecare. E’ chiaro che per sbloccare il risultato ci sarebbe voluta la squadra vista all’opera contro l’Inter. Al contrario, la ma novra è apparsa prevedibile e trop po lenta. Qualche sbavatura difen siva, per giunta, ha consentito al Cluj di organizzare al meglio il pro prio piano. Occlusione degli spazi con un solo attaccante (Traorè che si è divorato un paio di occasioni, una per eccesso di egoismo, ma è un ottimo giocatore tanto è vero che è stato una spina nel fianco di Mexes e Burdisso) vero e Hora al le spalle in funzione di trequarti sta; Kivuvu davanti alla difesa. I ritmi troppo bassi, poi, hanno age volato i ragazzi di Cartu che aven do vinto la prima potevano tran quillamente puntare al pari.



GOL E PAURE
-I risultati della prima giornata, però, imponevano alla Roma la ricerca della vittoria. Di qui la decisione di Ranieri affidar si nel secondo tempo alle tre pun te con l’inserimento di Adriano al posto di Menez e poi con quello di Borriello per Vucinic (, in po sizione centrale, si è abbassato). Soluzioni premiate dal Fato. Per ché nel giro di tre minuti i giallo rossi assestavano ai romeni un im pressionante uno-due. Prima prov vedeva Mexes (tiro appena dentro l’area, su angolo battuto da Pizar ro), poi Borriello con un vero capo lavoro (gran recupero di Perrotta che aveva sbagliato un controllo, palla a , lancio e al centro dell’area l’attaccante girava al vo lo). Bisognava solo controllare, a quel punto. Ma la Roma ha ancora delle amnesie e su una punizione corta, Juan Culio ( quello che un paio di anni fa regalò la vittoria al Cluj) metteva il pallone in area e Rada dopo aver fatto perdere le sue tracce a , metteva dentro di testa, riaprendo una ga ra che sembrava finita. Per la Ro ma cominciava il più brutto quar to d’ora e il fischio di Eriksson ar rivava come la liberazione da un incubo.