IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - «Sarò a Roma domenica». La notizia che i tifosi giallorossi aspettavano è arrivata: John Arne Riise è pronto a tornare. Non in campo, per quello bisognerà aspettare ancora un po, ma almeno nella Capitale. Ed è già un segnale importante, perché significa che il colpo alla testa e la conseguente commozione cerebrale subiti in allenamento con la nazionale norvegese una decna di giorni fa sono ormai alle spalle. Sta recuperando, sta lentamente tornando ad essere il solito Thunderbolt. Ieri a Oslo era in programm
Il solito Riise, appunto. Che non riesce a stare fermo neanche un istante, neppure in vacanza. Questi dieci giorni per lui devono essere stati un tormento, ma lattesa è quasi finita. Dice che tornerà domenica, magari farà pure in tempo ad andare allOlimpico per sostenere i suoi compagni, per dargli la carica in vista di un auspicabile riscatto dopo lavvio disastroso di stagione. Ma Riise non fa drammi, anzi, anche nel buio delle ultime prestazioni è riuscito a scovare una luce di speranza: «La sconfitta di ieri (mercoledì, ndr) contro il Bayern Monaco non è stato certamente il modo in cui avevamo immaginato di iniziare il nostro cammino in Champions League. Ma, a tratti, i ragazzi hanno dimostrato di esserci». In che senso? Il paragone è ovviamente con lavvio della scorsa stagione e John spiega meglio il suo pensiero: «I miei compagni hanno dimostrato che questa squadra è migliore di quella dellanno scorso. Quindi sono convinto che ci rimetteremo presto in carreggiata». Resta da capire quando sarà questo presto. Ma in un momento in cui si va alla disperata ricerca di notizie positive, di motivi per sperare in una rapida riscossa, ci ha pensato ancora una volta lui, la roccia norvegese, a strappare un sorriso ai romanisti. Perché "Thunderbolt" è pronto a tornare. Non col Bologna, non col Brescia, magari con lInter. Comunque il prima possibile. Perché «mi manca il calcio». E ai romanisti manca lui.