Riise: «A settembre rinnovo»

03/09/2010 alle 12:14.

IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - «PARLEREMO DEL rinnovo del contratto a settembre. Penso proprio che sia la questione economica, sia la durata del contratto siano solo una formalità». Da Reykjavik, dove si trova con la sua nazionale per la partita di questa sera contro l’Islanda per le qualificazioni ad Euro 2012, John Arne Riise parla senza avere alcun dubbio dei suoi sogni. Al quotidiano Vg Nett, Thunderbolt racconta che nel suo futuro vede anche gli Stati Uniti. E allora si comprendono meglio le frasi con le quali il norvegese mercoledì aveva spiegato di stare lavorando duramente per avere un fisico integro ancora a lungo.

la questione economica, sia la durata del contratto siano solo una formalità». Da Reykjavik, dove si trova con la sua nazionale per la partita di questa sera contro l’Islanda per le qualificazioni ad Euro 2012, John Arne Riise parla senza avere alcun dubbio dei suoi sogni. Al quotidiano Vg Nett, Thunderbolt racconta che nel suo futuro vede anche gli Stati Uniti. E allora si comprendono meglio le frasi con le quali il norvegese mercoledì aveva spiegato di stare lavorando duramente per avere un fisico integro ancora a lungo.



Uno stile di vita ineccepibile che gli dovrebbe consentire di durare ad alti livelli cinque anni in più del normale.

Questo è il suo obiettivo. Perché John vuole restare in Italia ancora a lungo e poi chiudere la sua carriera oltreoceano. «Ho veramente voglia di giocare negli Usa - ha spiegato -. E’ un sogno che ho da tempo». Un sogno che magari è maturato la scorsa estate quando si è sposato a New York. Ma niente paura, perché, per il momento, il norvegese d’acciaio la Capitale se la tiene ben stretta. «Nel mio futuro vedo alcuni anni a Roma e poi l’America. Dove? Non ho pensato ad un club in particolare. Ma dove sta Beckham (Los Angeles, ndr) sembra un posto niente male dove vivere».

Lo dice ridendo, ma il programma resta: il rinnovo con la Roma, qualche anno ad alto livello per vincere qui da noi e poi un’esperienza tutta nuova. Una scelta che rientra perfettamente nel personaggio. Uno che ha sempre voglia di nuove sfide, come quando lasciò la Norvegia in cerca di gloria. La Francia, poi l’Inghilterra, ora l’Italia. John ha raccolto un enorme bagaglio di esperienze. Ha conosciuto i più grandi giocatori del mondo. Tanto da prestarsi con i giornalisti del quotidiano Dagbladet a stilare la top 11 dei calciatori che ha avuto come compagni di squadra. Sorprende, a dire il vero, che in attacco ci sia Owen e non o magari Vucinic. Ma John si affretta a spiegare il perché, precisando che non si è trattato di una scelta a cuor leggero: «E’ difficile escludere Francesco, così come Mirko, ma potevo sceglierne solo 11. E va detto che, quando arrivai al Liverpool, Owen era al top della sua carriera. Aveva una velocità pazzesca e segnava tantissimo»

Nella sua formazione ideale (una squadra stellare che vede in campo, tra gli altri, Henry, Gerrard e Torres) trova spazio anche Juan. Entusiasta il suo giudizio sul brasiliano: «Quando è in forma è straordinariamente forte. Grande nel tackle, veloce, bravo di testa». Insomma perfetto. E come esterno sinistro di difesa? Chi ha messo in quel ruolo Riise? «Ovviamente quel posto lo prendo io» dice lui sicuro. E non poteva essere altrimenti. Perché, se fosse possibile, lui giocherebbe anche 100 partite all’anno. Perdersi l’opportunità di giocare in una squadra così? Mai. E poi deve  abituarsi ai  Dream Team nel caso in cui un giorno realmente andasse negli Usa. Un giorno, non ora. Ora c’è solo la Roma.