Ranieri, una crisi da allontanare

14/09/2010 alle 20:58.

REPUBBLICA.IT (F. BOCCA) - Claudio Ranieri e Rosella Sensi hanno scambiato lunghe chiacchiere mentre l'aereo cominciava ad abbassarsi su Monaco. In situazioni del genere forse è pure inutile fare il punto della situazione: forse c'è qualcuno che non si è reso conto del periodaccio sta passando la squadra arrivata seconda in campionato e da cui tutti attendono tanto, forse addirittura troppo oggi?



Anche la fortuna purtroppo sta passando a saldare il conto, dopo aver camminato spesso al fianco della Roma lo scorso anno. Pensare 

 

di mettere tutto a posto a Monaco, contro il Bayern di Van Gaal è quasi da pazzi. Dopo le delusione con Cesena e Cagliari il calendario avrebbe potuto darle una mano facendola cominciare col Basilea o col Cluj e invece le ha opposto proprio la squadra vicecampione d'Europa, sia pure orfana di Robben e Ribery che da soli valgono quasi il 50% della squadra tedesca. Per la Roma non saranno un alibi le assenze sia pure importanti di Vucinic e Riise e Ranieri passerà la notte di vigilia a pensare se coprirsi un po' di più o se rischiare ancora tanto col giochino delle tre punte. Se ti scopri sei un pazzo e se non azzardi sei un codardo. Anche se  alla fine magari la formazione la farà il bollettino dei sani e arruolati. Magari ci sarà spazio anche per qualche minuto di Adriano, il giocatore che doveva giocarsi il riscatto a forza di gol ma che finora ha fatto solo dribbling tra diete e infortuni.



La realtà è che la Roma  -  squadra di indubbia qualità e talento, ma anche lunatica  -  ha tratto spesso forza dalle proprie stesse difficoltà, ha dovuto lo scorso anno raggiungere il fondo per trovare poi nuova forza. Nessuno al momento attuale ha ancora fatto uso della parola crisi, anche se i cinque schiaffi di Cagliari hanno fatto suonare tutti i campanelli d'allarme. Il ritorno in un po' è una festa e un po' è un'angoscia. La prima cosa da fare sarà sbarazzare il campo da tutti gli alibi possibili immaginabili, il primo dei quali quello di una società dal futuro in sospeso. La Roma attuale è in mano a Unicredit, gruppo bancario che comunque garantisce stipendi  -  anche di un certo livello  -  e persino il mercato. "La procedura di vendita e di esplorazione del mercato è stata avviata con un'intesa totale tra noi e la famiglia Sensi. I tempi a noi interessano relativamente, ci interessa la soluzione finale, e sarà una bella soluzione" ha detto l'amministratore di Unicredit Paolo Fiorentino. Certo c'è il problema dei rinnovi di contratto  -  dell'allenatore e di qualcun altro - ma non si perdono le partite per quello