Ranieri-Totti per cancellare brutti ricordi contro i romeni

28/09/2010 alle 10:25.

GASPORT (M. CECCHINI) - Frate Claudio concede un momento di letizia ai cronisti peccatori, recitando col sorriso il motto dei Trappisti vecchio ormai di nove secoli. «Ricordati che devi morire», scandisce in modo scaramantico, quando gli chiedono se la Roma dovrà temere altre crisi. Comedire: che fate, portate sfortuna? Per carità, anche perché Ranieri il saio dell’umiltà lo ha portato così spesso in carriera che nessuno può augurargli male.

Un’amarezza che neppure il riapprodo nella Liga, ancora a Valencia, riuscì a cancellare, visto che nel 2004-05 la colonia italiana dei Fiore, Moretti, Di Vaio, Carboni e Corradi non seppero blindarlo a sufficienza dalle polemiche. Impressioni? Nonostante tutto, quasi una passeggiata rispetto a quanto gli è capitato a Torino sponda , dove dal 2007 al 2009 la difficile gestione di Del Piero e dei tanti campioni più o meno brillanti hanno inciso non poco su un esonero che grida ancora vendetta, nonostante l’eco di certe litigate (con Camoranesi su tutti) fra le mura bianconere non le abbiano ancora dimenticate. Niente tonti Per questo Ranieri non si scompone maneggiando il non semplice impiego di . «Niente gestione alla Altafini. Francesco è integro e forte. Non è che non lo faccio giocare perché credo che non riesca a finire le partite. Lui, come gli altri, è un giocatore di affidamento al 100%». Perciò meglio pensare al Cluj e non ai singoli. «Due anni fa hanno vinto all’Olimpico con due gol di Culio e visto che siamo stati scottati una volta, dobbiamo essere reattivi. La partita non è decisiva, ma molto delicata. Dobbiamo batterli per andare a 3 punti e per continuare su questa strada con serenità. Loro si copriranno e ripartiranno. Hanno giocatori veloci davanti, occorrerà essere molto rapidi nella circolazione. Io vorrei che la Roma già volasse, ora però pensiamo positivo: siamo entrati finalmente nella dimensione del campionato, manon possiamo dimenticare l’inizio amaro. Se il Cluj ci sorprendesse come due anni fa, saremmo tonti». Insomma, al netto della facile demagogia, vivere da Claudio Ranieri non è semplice. E se non ci credete, date retta a quello che ha detto proprio ieri capitan : «Non vorrei essere nei suoi panni». Proprio vero. O no?