Ranieri: "Io mi fido di Totti"

28/09/2010 alle 11:00.

LEGGO (F. BALZANI) - «Francesco, mi fido di te al cento per cento». Dopo un fine settimana di passione (tra la vittoria sull’Inter e la fuga di Totti dall’Olimpico), Ranieri spegne le polemiche e rinnova la fiducia al suo capitano in vista della sfida di stasera contro il Cluj. Il tecnico allontana l’ipotesi di un Totti a mezzo servizio («No, per me è integro e forte abbastanza per giocare tutte le partite»), ma al tempo stesso lo avverte: «Mi fido di lui al cento per cento, forse anche oltre. Così come mi fido degli altri. Abbiamo abbondanza in avanti e questo può essere una difficoltà per gli attaccanti che devono capire quando è il loro momento».

Un situazione che (ieri festeggiato da squadra e società per il suo 34° compleanno) sembra aver compreso: «Una grande squadra deve avere grandi giocatori, è normale che chi viene sostituito sia dispiaciuto, ma si fa parte di un gruppo e quindi è giusto stare alle regole».

 

guiderà l’attacco giallorosso questa sera contro il Cluj, con Menez e Vucinic esterni e Perrotta, che salterà per , dietro di lui. Mentre Borriello resterà a riposo. Non sono al meglio Pizarro e Cassetti, «ma sono convocati e disponibili, vedremo all’ultimo momento», confida Ranieri. Che ammette: «La formazione a grandi linee l’ho decisa. Non voglio sorprese contro il Cluj che due anni fa venne a vincere all’Olimpico. È una partita non decisiva, ma molto delicata». I romeni hanno infatti vinto all’esordio con il Basilea mentre la Roma è ultima a zero punti.

In difesa potrebbe tornare Mexes, al posto di uno stanco Juan, mentre in porta è confermato : «È un nazionale, sabato ha fatto una buona partita. Ho fiducia in lui», dice Ranieri. Sulla sinistra largo al rientrante Riise. Con l’Inter, il norvegese è rientrato in campo per la prima volta dopo la commozione cerebrale. E con lui è tornata la vittoria. «Abbiamo fatto una grande partita, ma i miei compagni avevano già fatto bene a Brescia - sostiene Riise -. Io leader? Ho esperienza internazionale e voglio vincere sempre, quindi mi ci sento, ma non sono l’unico in questa squadra». Il problema alla testa, che lo costringe a giocare con un caschetto, non lo limita: «Al dottore ho detto che se gioco devo poter fare tutto. Se fossi limitato non giocherei»