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IL ROMANISTA (M. MACEDONIO) - Non è aria di monologhi, stavolta. E Ranieri lo sa bene. Lo dice chiaramente ai microfoni di Sky, e lo ribadisce più tardi in sala stampa, dove non mancano i momenti di attrito con qualche interlocutore, a suon di espressioni anche colorite. «Ho rispetto per la categoria sostiene il tecnico. E mi dispiace se si è sentita toccata. Non era nelle mie intenzioni. Ma avevo il dovere di fare delle precisazioni. E cera qualcuno che non era stato corretto con me. Ogni tanto ci sta, di mettere i puntini sulle i».
E sembrato, soprattutto, che non girasse il reparto arretrato. «Quando sai che un anno fa hai avuto la seconda difesa e il terzo attacco del campionato, vorresti solo migliorare. Ma, vuoi perché non stanno giocando gli stessi dellanno scorso, vuoi perché non cè la concentrazione necessaria vedi Cagliari, dove abbiamo preso quattro gol su palla inattiva le cose non vanno come dovrebbero andare. E i giocatori sono i primi ad esserne dispiaciuti. Avete visto che fior di partita ha fatto Totti? E qualcuno diceva che il capitano è contro di me! Se mi accorgessi che i giocatori non sono dalla mia parte, da romanista, me ne andrei per primo. Ma non è così». Con Totti, Borriello e Menez gli viene obiettato si fa fatica, dietro, a far filtro e, nello stesso tempo, a supportarli. «E vero. Ma, parlando con loro, i giocatori mi hanno fatto capire che, almeno per ora, vogliono continuare in questo modo. Anche se poi sta a me decidere. Due punte e un trequartista? Non è importante il sistema di gioco, ma i giocatori. Non è detto che giocheremo sempre così. Aspettiamo che Vucinic e gli altri stiano bene e poi vedremo». Un avvio di stagione addirittura peggiore dello scorso anno. «Il nostro obiettivo era certamente quello di partire bene.
Ma la realtà è questa. E io non posso rimproverare nulla ai ragazzi. Il loro silenzio stampa? I ragazzi sono solo mortificati e non se la sentono di parlare». Gli fa eco la responsabile dellufficio stampa, ElenaTurra: «Abbiamo solo ottemperato agli obblighi contrattuali con le televisioni». Presto, sembra, si tornerà alla normalità. Torna invece sulle assenze, il tecnico di San Saba. «Non voglio crearmi alibi dice ma chi non è allenatore non può capire come sia difficile ritrovare gli automatismi della stagione passata se non disponi degli stessi giocatori». Quanto alle scelte operate, nelle sostituzioni, contro il Bologna, spiega: «Rosi non lavevo mai provato a sinistra. Ho preferito il fratello di Burdisso, perché in allenamento aveva già giocato in quella posizione. Sapevo di perdere qualcosa sulle fasce, ma acquistando sulle palle alte». Per qualcuno è sotto accusa anche la preparazione. «Sono più di ventanni che faccio questo lavoro. Non è a inizio stagione che si vede se è fatta bene oppure no. Squadra in ritiro? Capisco che qualcuno lo voglia. Ma è qualcosa che è nato solo nei corridoi dei giornalisti. Nessuno ne ha mai parlato dentro la società. La ricetta per uscire da questa situazione? Lavorare, lavorare, lavorare. Conosco solo questa medicina».