IL ROMANISTA (V. META) - ALLINDOMANI dello sfortunato epilogo del torneo "Tirreno e Sport", che ha visto la Roma sconfitta di misura nel derby con la Lazio, Alberto De Rossi è tornato ad analizzare la prestazione dei suoi. E ha confe
La Primavera di questanno, che sabato riceverà il Siena nella prima gara di campionato, è formata da un gruppo piuttosto eterogeneo. Da un lato, i 93 campioni dItalia con gli Allievi, dallaltro i più esperti 91 e 92. «Come si fa ad amalgamare il gruppo? Siamo abituati,ogni anno è così. Siamo stati molto fortunati con questo gruppo perché abbiamo trovato e ragazzi degli Allievi con una tecnica di base incredibile. Questo fa sopperire a tutto. Loro rispondono alla difficoltà della categoria Primavera con la tecnica di squadra, e lamalgama viene spontaneo». De Rossi manda un plauso particolare ai suoi registi: Florenzi e Viviani sono stati eccezionali, bravi tutti ma loro bravissimi. Loro sono più maturi, la squadra è rimasta tranquilla, poteva perdere la testa e invece hanno giocato dallinizio alla fine, è una squadra trainante »
Il tecnico ha sempre ribadito il forte legame con i colori giallorossi, ma non nasconde lammirazione per la cantera del Barça: «Sono un uomo di campo che qui sta benissimo. Posso dire che ora come ora mi intriga un po il Barcellona, e il loro metodo di lavoro. Noi comunque siamo il settore giovanile più conosciuto dEuropa». Quanto allipotesi di unesperienza nel calcio dei grandi, De Rossi non ha dubbi: «Grazie alla cassa di risonanza della Roma, mi capitano sempre delle proposte. Ma non ne ho proprio la fantasia è un altro calcio, da quello dove io mi sento preparato, potrei anche fare malissimo. È un calcio diverso, non perché non sia preparato, è proprio perché mi sentirei di fare un lavoro che non mi è congeniale. Fuori luogo, non idoneo. Io non sono lì per fare carriera ma per dare consigli e aiuto. Ai ragazzi non sfugge niente - conclude -, sentono che siamo lì per loro e quando lo capiscono otteniamo dei risultati eccezionali».