Protesta plateale per il cambio Totti adesso diventa un caso

26/09/2010 alle 11:45.

CORSERA (D. BERSANI) - Trentesimo minuto del secondo tempo: si alza il tabellone luminoso. Entra Mirko Vucinic, esce Francesco Totti. Il solito brusio camuffato da applausi e gli sguardi dei quarantamila spettatori dell’Olimpico puntati sul capitano, quasi aspettando una reazione stizzita. Puntuale, è arrivata. Alla festa finale mancava l’invitato più atteso, perché il capitano ha imboccato direttamente la via degli spogliatoio. Ha parlottato con il suo ex compagno Chivu, il saluto stentato a un paio di compagni e se n’è andato. Senza seguire gli ultimi palpitanti sviluppi della gara in panchina. Totti ha fatto la doccia in fretta, ha visto il gol in tv in una sala dello stadio ed è scappato via, a casa.



I dirigenti hanno tentato di gettare acqua sul fuoco così come ha fatto l’allenatore che, ancora una volta, dopo le sostituzioni di Cagliari e Monaco concentrate in soli quattro giorni, ha deciso di provare a vincere senza di lui. Come in quel derby dell’aprile scorso che poteva valere lo scudetto. «Non esiste nessun caso , il tecnico ha il diritto-dovere di scegliere per il bene della squadra».

Un coro quasi imbarazzato, quello dei dirigenti, che ora dovranno lavorare per ricucire un rapporto sempre più sfilacciato tra l’uomo simbolo della squadra e il suo responsabile tecnico. Ranieri commenta così la sua decisione più complicata: «Francesco ha lottato per tanti minuti come un leone, ma un tecnico deve azzardare. Stava giocando bene e poteva continuare la partita, ma c’era bisogno di maggior movimento in attacco e ho scelto Mirko per le caratteristiche e la sua velocità.

Chiunque avess i sostituito, l’avrebbe presa così. La vittoria gli renderà la serata meno amara. Trovo normale che un giocatore così importante non sia soddisfatto delle sostituzioni, soprattutto se non è la prima volta».

Poi la chiusura improntata all’ottimismo: «A mente fredda sarà molto più tranquillo». A mugugnare c’è anche Adriano, «meno pronto» ad entrare rispetto a Baptista nel doppio cambio finale. Spine acuminate, in una serata comunque da ricordare.