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IL ROMANISTA - Roma batte Juventus 2-0. No, non è il risultato di una partita ancora da disputare. Nè vuole essere una profezia che avrebbe il sapore di fanatismo fuori posto. Si tratta di una partita già disputata in questi giorni. Il riferimento fila dritto verso fatti già accaduti che legittimano i numeri scritti nella casella dell'agenda iuventina, cerchiati di rosso, come si usa nel tennis per ricordare lo stordimento provocato dagli smash vincenti di Nadal e di Federer. Quei colpi, trasferiti nellambito calcistico, sono stati inferti da Borriello e Burdisso, uno dopo
Dal panorama di racconti, offerto dalle cronache scritte e televisive, si respira un clima di incredulo stupore. Come dire : «ma davvero qualcuno ha osato rifiutare la maglia bianconera?». Si mettano l'anima in pace e rinverdiscano la memoria sui freschi comportamenti bianconeri che hanno provocato la sconfitta della presunzione E' stata soprattuto la vicenda di Burdisso a far emergere lo squallore di gente che continua a sopravvivere nell'inganno. Molti ricorderanno come la dirigenza della Juventus si sia divincolata in punta di piedi,come un monello che dopo aver scagliato il sasso contro il vetro della scuola, si allontana di soppiatto, sperando che nessuno se ne accorga. Ma sono i fatti , più delle interpretazioni, a far emergere la sua condotta.
In occasione di una recente intervista, rilasciata davanti a centinaia di migliaia di telespettatori, il disinvolto dg. Marotta , disse testualmete : «Burdisso non ci interessa. E poi la Juventus non spenderebbe mai la cifra di 7 milioni, esagerata per un calciatore in scadenza di contratto». La parte di gente onesta per costituzione, avrà pensato: guarda che eleganza, questo signore, si è tolto dalla concorrenza spianando la strada alla Roma. Dopo appena qualche giorno il distinto signore si presentò con un assegno di 8 milioni, accolto a braccia aperte dallamico Moratti, con tanti saluti all'assennato ragionamento manifestato pubblicamente. Ecco, questa è la Juventus, punita sonoramente dal Presidente Rosella Sensi, il quale, contrariamente alla strisciante malafede, infilatatasi fraudolontemente nella trattativa in fase avanzata da mesi per l'acquisizione di Burdisso, è entrato in azione soltanto dopo il "no" di Borriello. Questo è stile onesto, trasparente, cari bianconeri. Non quello ammuffito che vive su un passato di gloria, messo in ombra da una recente storia finita sul tavolo dei tribunali.