Picchio lo incorona: "Daniele farà ancora meglio"

09/09/2010 alle 11:35.

IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - «E’ IL minimo che potesse fare». Giancarlo commenta così, con una risata bonaria, alla domanda sul sorpasso che Daniele De Rossi opererà sabato a Cagliari nei suoi confronti in quanto a presenze in campionato con la maglia della Roma. D’altronde, Danielino è uno che, coi suoi 27 anni, di record è destinato a batterne molti altri. «Superare le mie 222 partite in giallorosso era il minimo che potesse fare. Anche perché io sono andato a trovare un pezzo di gloria anche a Firenze e ho dovuto lasciare la Roma per un po’. De Rossi è destinato a raggiungere e superare tanti altri traguardi importanti perché è titolare inamovibile nel proprio club e in nazionale».

 

Che ne pensa del suo momento?

E’ da un po’ di tempo che non è ai livelli del grandissimo che conoscevamo. Il rendimento è un po’ inferiore a quello che ha sempre offerto in questi anni. Ma sono certo che, prima o poi, tornerà ad essere il gigante di centrocampo che conosciamo. Ha una volontà di ferro, ha un carattere fortissimo, prima o poi tornerà lui e noi torneremo ad applaudirlo.


 

Il gol in Nazionale in questo senso può aiutarlo?

Il gol è sempre un toccasana. Ma un centrocampista non vive per il gol.

 

Quale è una caratteristica di che avrebbe voluto avere e una che gli avrebbe potuto cedere?

Difficile. Sono periodi diversi, modi differenti di giocare al calcio. Diciamo che oggi c’è molto tatticismo e fisicità in mezzo al campo, mentre prima c’era più tecnica e meno velocità. Diciamo che io mi accontento così e che può essere contento di come mamma l’ha fatto.


 

Torna il campionato, la Roma dove può arrivare?

Ci vorrebbero i maghi per pronosticare l’esito del campionato. La Roma ha fatto un buon mercato. Dopo Adriano e Simplicio sono arrivati Castellini e Borriello, che è uno forte. Rispetto allo splendido campionato dello scorso anno, con quella lunga serie senza sconfitte, la Roma si porta dietro un’ottima organizzazione di gioco, si porta dietro un allenatore che conosce bene la squadra e la consapevolezza di aver tenuto testa all’Inter. Sono tutte condizioni che pongono la Roma almeno sullo stesso piano del Milan. Già, i rossoneri davanti con Ibrahimovic e Robinho si sono rafforzati molto. Non mi faccio confondere dal fatto che ci sono tanti attaccanti. Piuttosto mi domando se li schiererà mai. Anche la Roma in quel settore ha una certa abbondanza. Ranieri ha posto un freno agli entusiasmi e ai sogni di scudetto. Fa bene, perché è consapevole che si deve fare attenzione agli equilibri. Non si può giocare con tutti attaccanti. E’ vero, però, che si può giocare con una mentalità offensiva.

 

L’Inter resta dunque ancora avanti? In teoria sì. A meno di cambiamenti. Mi spiego meglio. Inter, Milan e hanno cambiato allenatore, la Roma invece no. E questo può rappresentare un vantaggio, perché non occorre tempo per conoscere al meglio gli intenti dell’allenatore. Detto questo, sono consapevole che sono sempre i giocatori a fare la differenza.

E gli attaccanti della Roma sono tutti i grado di farla.

Sì, ma per vari motivi devono tutti fare qualcosa per confermarsi. O meglio, quasi tutti. Perché è un discorso a parte. Credo che Vucinic sia un giocatore straordinario, da tenere molto presente, ma deve tornare quello dello scorso anno. Menez ha delle qualità che potrebbero portarlo alla definita consacrazione. Borriello è molto bravo,lo stimo, mi piace, ma non è Batistuta che si presenta con un bagaglio di 200 gol, anche lui deve dimostrare. E poi c’è bisogno che stia bene e che possa dare il suo contributo.


Martedì era in tribuna a vedere l’Under 21.

 

Che ne pensa di Okaka?

E’ bravo, ha un fisico incredibile, teneva l’urto dei gallesi e ripartiva con grande potenza. Credo che debba ancora affinarsi, ma potenzialmente ha capacità enormi. Sono valutazioni che deve fare la Roma. Deve decidere se è il caso di mandarlo a giocare e fargli fare esperienza o se invece tenerlo in casa. Molto dipenderà anche dalle condizioni di Adriano, perché, se stanno bene, è dura farli giocare tutti. E’ vero che impara dagli altri, ma credo che faccia meglio a giocare.