Mexes: «Qui sto bene, darò tutto»

29/09/2010 alle 09:30.

IL ROMANISTA (G. PIACENTINI) - Quando ha visto il pallone rotolare in rete alle spalle di Nuno Claro, avrà pensato che forse, in fondo, una giustizia c’è. Negli ultimi tempi Philippe Mexes ci aveva abituati solamente alle sue lacrime. Quelle di disperazione contro la Sampdoria del 25 aprile scorso hanno contribuito a farlo entrare ancora di più nel cuore della gente romanista, quelle di rabbia di una settimana fa a Brescia ci hanno fatto capire quanto gli sia caduto il mondo addosso dopo l’espulsione di Russo. Se ieri sera ci sono state lacrime, sono state lacrime di gioia

farlo entrare ancora di più nel cuore della gente romanista, quelle di rabbia di una settimana fa a Brescia ci hanno fatto capire quanto gli sia caduto il mondo addosso dopo l’espulsione di Russo. Se ieri sera ci sono state lacrime, sono state lacrime di gioia perché finalmente le cose hanno ripreso ad andare per il verso giusto. Ha segnato un gol che per lui è diventato un marchio di fabbrica, su schema da calcio d’angolo: nello

stesso modo aveva segnato già contro l’Inter e contro il Milan e ieri quando ha visto Pizarro sulla bandierina sotto la Sud non ci ha pensato due volte e gli è corso incontro, scaricando tutta la sua rabbia sul pallone. Poi la gioia immensa, prima di essere travolto dai compagni di squadra che lo hanno sommerso col loro affetto. Ma non sono stati i soli, perché tutto lo stadio si è alzato in piedi per applaudire Rugantino, che ha risposto lanciando baci verso quella che ormai è diventata la sua gente. E che lo ha incitato dal suo primo intervento, erano passati appena due minuti, fino al fischio finale. Il “psicologico” di Ranieri, insomma, ha avuto il


suo effetto con il francese, che è un giocatore se non pienamente recuperato alla causa, almeno sulla via del completo recupero. «Ho sbagliato a Brescia– le sue parole a Mediaset Premium- non sono riuscito a trattenermi. Volevo chiedere scusa a tutti per quell’atteggiamento ma non ce l’ho fatta per l’ingiustizia chiara subita. Rigore più espulsione, non è un problema il rosso ma era due metri fuori area e non ce la facevo. Ancora scusa a tutti, anche alla mia famiglia per quell’immagine». Per Philippe la crisi non è superata, perché crisi non c’è mai stata. «Per noi non c’è mai stata crisi, siamo coscienti che ci sono statI momenti difficili ma serviva lavorare per superarlo aiutandoci l’uno con l’altro. Siamo un bel gruppo e dobbiamo ripetere quanto fatto l’anno scorso». Dal punto di vista tattico è stata una serata complicata per la difesa romanista, che fa fatica a sopportare il tridente. «Ci ritroviamo sui contropiedi sguarniti, poi quando sei in anche se giochi col Cluj ci sonosempre grandi attaccanti che possono metterti in difficoltà». Poi a Sky Phil parla di futuro: «Sto benissimo qui. Se non gioco, perdo tutte le qualità. E se le perdessi, sarebbe peggio anche per la


Roma».

 

Chi ha il piede sempre più caldo è Marco Borriello, giunto al suo terzo gol in sei presenze. Quello contro il Cluj, poi, è stato davvero un eurogol, uno di quelli da vedere e rivedere. Un gol bellissimo ma soprattutto importantissimo perché ha consentito alla Roma di piazzare il colpo del ko due minuti dopo il vantaggio di Mexes. «Piu che altro – le sue parole a fine partita ai microfoni di Mediaset Premium – è stato un gol importantissimo perché ci ha permesso di conquistare i primi tre punti in una competizione eccezionale

come la ». Il Cluj si è dimostrata un’avversaria più ostica del previsto. Ranieri lo aveva annunciato in conferenza stampa, ricordando la gara di due stagioni fa, ma la squadra ha comunque sofferto


tanto e c’è stato bisogno di un po’ di buona sorte sulla traversa e sul palo di Traorè per portare a casa una vittoria fondamentale per la classifica del girone. «Le nostre occasioni le abbiamo avute. Abbiamo rischiato qualcosa in difesa ma abbiamo portato i punti a casa. Ora cercheremo di migliorare le cose che non sono andate bene». Nonostante le due vittorie consecutive Borriello non se la sente ancora di dire che la crisi è passata. «No, non si può dire niente ancora, passerà se continueremo a giocare con questa tenacia»