Ma la Roma è davvero tornata grande?

30/09/2010 alle 11:09.

GASPORT (A. CATAPANO) - «Addà passà a nuttata...». Citando il grande Eduardo, martedì sera Marco Borriello — napoletano di San Giovanni a Teduccio — ha fatto professione di realismo. Piano con gli entusiasmi, «la nottata — ha detto il centravanti — sarà passata soltanto se continueremo a giocare con questa tenacia». Tigna, come direbbe Ranieri, ma pure attenzione, compattezza, soprattutto equilibrio mancano alla Roma. In superficie, le due vittorie consecutive hanno riportato entusiasmo, sorrisetti, battute, proverbi, pacche sulle spalle. Una buona parola per tutti, Adriano compreso, perfino buoni voti di parte della stampa, di nuovo grandi prospettive. «Possiamo ripetere le buone cose della scorsa stagione

Già. Le manca. Ma perché? Eppure l’anno scorso ce l’aveva. Cosa è cambiato? Innanzitutto, sono aumentate le punte. , era da solo una volta. Poi gli affiancarono Toni, solo per qualche mese. E per infortuni e vicissitudini varie i due insieme giocarono pochissimo. Ora, Ranieri deve far convivere (anche per non urtarne troppo la suscettibilità) e Borriello (a paletti il migliore della squadra), e dare ogni tanto pure uno zuccherino ad Adriano, che altrimenti gli si intristisce in panchina. Con Vucinic, punta atipica, e Menez, un jolly d’attacco, spesso determinanti. Tre punte allungano pericolosamente la squadra. «Sono ancora troppe per la squadra — ha detto chiaro sempre Mexes —, non possiamo ancora sostenerle». Già, chi torna?



2 Dunque, delle due l’una: o si accontentano gli attaccanti o si salvaguarda l’equilibrio della squadra. Che fare? Intanto, si potrebbe chiedere alle punte uno sforzicino in più. Al momento, sono poco propensi a tornare in difesa, per motivi diversi: voglia (Vucinic e Menez), caratteristiche (Borriello), mole (Adriano), età (). Pure su questo, i colleghi degli altri reparti non le hanno mandate a dire. Simone Perrotta, uno dei più brillanti: «Per ritrovare la vera Roma, c’è bisogno dei sacrifici di tutti». Chiaro? «Altrimenti —ha aggiunto Pizarro — si soffre troppo».



3 In che modo Ranieri sta affrontando la situazione? Cambiando moduli come calzini. In otto partite ufficiali ne ha già utilizzati quattro — , 4-3-1-2, 4-4-2 e 4-1-3-2 —, stando alle formazioni di partenza. In corso d’opera, poi, molto spesso l’assetto è variato ulteriormente. Emblematica la partita con il Cluj: la Roma ha iniziato con il , proseguito con il 4-4-2 e sprintato con il che eccita i tifosi ma espone la squadra alle ripartenze avversarie. Insomma, sulla porta di Ranieri è ancora appeso il cartello: lavori in corso».



4 Ma quanto dureranno i lavori? Tornerà la vera Roma? Oggettivamente, si può sperare: che gli attaccanti si abbassino a tornare in difesa, che il centrocampo salga di ritmo, condizione, livello (Pizarro e in effetti stanno crescendo), che torni a disposizione unequilibratore come Taddei. Intanto, come dice , «la vittoria è la medicina migliore per provare a guarire». Lapalissiano, maancora insufficiente. Non c’è sempre il Cluj dall’altra parte.