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IL ROMANISTA (F. BOVAIO) - E quattro! E pensare che quando uscirono i calendari quasi tutti dicemmo che la Roma avrebbe avuto un inizio di campionato in discesa. A mente fredda possiamo dire che ci siamo portati sfiga da soli, visto anche tutto quello che gira storto a questa squadra: pali, infortuni, decisioni arbitrali e chi più ne ha più ne metta. E chiaro che questo è il momento di restare compatti e di non lasciarsi andare, altrimenti il tracollo è certo. Forza ragazzi, forza tifosi. La Roma ha bisogno anche del nostro aiuto, non possiamo farglielo mancare.
che la Roma avrebbe avuto un inizio di campionato in discesa. A mente fredda possiamo dire che ci siamo portati sfiga da soli, visto anche tutto quello che gira storto a questa squadra: pali, infortuni, decisioni arbitrali e chi più ne ha più ne metta. E chiaro che questo è il momento di restare compatti e di non lasciarsi andare, altrimenti il tracollo è certo. Forza ragazzi, forza tifosi. La Roma ha bisogno anche del nostro aiuto, non possiamo farglielo mancare.
Lultima volta in cui la Roma non vinse neppure una delle prime quattro partite risaliva al campionato 1984-85, il primo successivo alla fine del grande ciclo di Liedholm degli Anni 80. Al Barone erano succeduti Eriksson e Clagluna, che nelle prime quattro partite di campionato incapparono in altrettanti pareggi (0-0 ad Avellino, 1-1 in casa col Como, 0-0 a Bergamo e ancora 1- 1 allOlimpico con lAtalanta). La prima vittoria arrivò solo alla nona giornata: 2-1 allOlimpico sulla Fiorentina con reti di Iorio e ancora Giannini. Ora è chiaro che questanno, per come si sono messe le cose, la Roma dovrà fare il possibile per vincere una partita prima della nona di campionato, anche perché i due punti di oggi (in un calcio in cui i successi ne valgono tre) sono molti di meno dei quattro dell84-85. Lultima volta in cui la Roma si ritrovò con due punti dopo 4 partite risaliva al 1973-74 (vittoria col Bologna e sconfitte con Torino, Milan e Genoa). Peggio fece nel 1974-75, quando dopo le prime 4 gare aveva un solo punto, frutto del pareggio col Napoli e delle sconfitte con Bologna, Torino e Milan. Alla fine di quel torneo la Roma arrivò terza anche perché il presidente Anzalone seppe resistere alle pressioni della piazza che chiedeva lesonero di Liedholm. Lui tenne duro e il Barone, passata la nottata, fece volare la squadra là dove non era mai più arrivata da tanto tempo. A volte la storia è maestra di vita.