La zampata da leonessa, un capolavoro

01/09/2010 alle 11:52.

IL ROMANISTA (P. MARCACCI) - E’ la zampata di una leonessa: in questo incipit c’è la massima profusione di retorica possibile, com’è giusto che sia quando è tempo di celebrazioni e, ancor prima dell’arrivo a Roma di Marco Borriello, intendiamo celebrare la pervicacia, la fermezza, l’ostinazione, la destrezza, le capacità manageriali di Rosella Sensi, il suo capolavoro dirigenziale. Se ieri pomeriggio è tornata, in poche ore, l’euforia che uno zero a zero col Cesena aveva sepolto sotto un carico di pessimismo, il merito stavolta è tutto di questa giovane dirigente che in questi anni ha avuto innanzitutto un merito

di retorica possibile, com’è giusto che sia quando è tempo di celebrazioni e, ancor prima dell’arrivo a Roma di Marco Borriello, intendiamo celebrare la pervicacia, la fermezza, l’ostinazione, la destrezza, le capacità manageriali di Rosella Sensi, il suo capolavoro dirigenziale. Se ieri pomeriggio è tornata, in poche ore, l’euforia che uno zero a zero col Cesena aveva sepolto sotto un carico di pessimismo, il merito stavolta è tutto di questa giovane dirigente che in questi anni ha avuto innanzitutto un merito: l’essere sempre riuscita ad andare oltre i giudizi preconfezionati che nei suoi confronti hanno avuto in tanti, troppi, molti fra gli stessi che ieri avranno magari accolto entusiasticamente la notizia. Con sofferenza, a volte sotto grandi sollecitazioni emotive che molti rappresentanti del sesso cosiddetto forte avrebbero difficilmente tollerato, questa donna ha insistito sul testimone più importante lasciatole dal padre: una passione sconfinata per questi colori.

 

Ora però, nel momento in cui citiamo Franco Sensi, presidente indimenticabile e del quale nel corso degli anni percepiremo sempre di più la grandezza, diciamo anche che è venuto il momento, nel celebrare il capolavoro dirigenziale di ieri, di affrancare Rosella dal paragone: appena diffusasi la notizia, in tanti hanno pensato e detto, in maniera encomiastica: ha fatto una mossa degna del padre. A noi piace fare un passo ulteriore, una sottolineatura che le ultime stagioni, tribolate e soddisfacenti al tempo stesso, rendono doverosa: Rosella Sensi ha condotto una trattativa come lei sa fare, da par suo, come compete alla dirigente ormai esperta, capace, edotta ai saltafossi del calcio italiano che nel frattempo è diventata.

 

Arriva a Roma Marco Borriello, l’attaccante che per tipologia si incastra alla perfezione nello spazio vuoto del mosaico del parco attaccanti romanista; arrivato nell’ultimo giorno di mercato, preferendo la Roma alla . Quanti episodi del genere si ricordano? Quanti epiloghi di trattativa favorevoli alla causa giallorossa si sono avuti in passato, su nomi così importanti ed appetiti? Sarà che c’è una simbologia anche nei nomi e che abbiamo passato i trenta da qualche anno, ma il pomeriggio di ieri ha avuto uno svolgimento che ci ripaga di un’adolescenza passata ad illuderci sui nomi di Ferrara, Careca, Alemao, Vanenburg e chi più ne ha più ne metta. Anche per questo sovvertimento di un destino annoso, oltre che per aver ridato corpo alle nostre ambizioni, grazie Presidente, anche e soprattutto a nome di quelli che da ieri sera sono obbligati a renderle merito a denti stretti.