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IL ROMANISTA (M. IZZI) - Sin dal 1926 la Fortitudo aveva presentato il proprio progetto per la realizzazione di un campo da gioco a Testaccio. Divenuto presidente dei borghigiani e in seguito dellAS Roma, Italo Foschi aveva individuato come priorità il varo del nuovo impianto a Testaccio. Nella prima annata i giallorossi dovevano accontentarsi del vecchio Velodromo Appio, già tana dellAudace di Felice Tonetti.
Questa delicatissima trattativa venne purtroppo interrotta a marzo del 1928 (in seguito, sotto la presidenza Sacerdoti, il nuovo governatore Boncompagni Ludovisi si rifiutò di cedere Testaccio alla Roma, pur riconfermando al club la possibilità di utilizzare larea, riservandosi però «a suo insindacabile giudizio, di revocare la concessione in qualunque tempo e ottenere la piena disponibilità del terreno»). Nel marzo del 1928, Foschi diede una svolta decisiva alla sua vita. La carriera politica, in seguito ad alcuni episodi registratisi sul finire del 1926 era entrata in un vicolo cieco. Il nutrito fronte dei suoi avversari politici era riuscito a fare terra bruciata attorno a lui. Disilluso dalla stessa militanza nelle file del partito fascista, si era reso conto che lunica possibilità che aveva per tornare ad occupare un ruolo significativo, era di abbandonare la capitale. Fu così che quando era arrivata la nomina a Segretario Federale di Spezia aveva accettato. Alle ore 22:00 del 29 marzo del 1928, a Via Monterone, nel corso del Consiglio Direttivo dellA.S. Roma, Piero Crostarosa, impegnato nellesposizione della relazione annuale generale dellandamento sociale (poi approvata allunanimità), annunciò a sorpresa le dimissioni del presidente: «Di cui si mise in rilievo la incessante disinteressata opera da lui svolta per lo sviluppo e lincremento dello sport calcistico della capitale.
Il comm. Italo Foschi nel ringraziare il consiglio direttivo per il riconoscimento del suo operato, dichiara di dover con vero rammarico rinunciare alla carica di presidente effettivo dellAS Roma, in seguito alla sua nomina a Segretario Federale a Spezia, carica che lobbliga a lunghi periodi di assenza. E in considerazione delle alte benemerenze acquisite verso lassociazione dal comm. Renato Sacerdoti, attuale Vice presidente, dichiara ufficialmente di aver fatta proposta per la sua nomina a presidente effettivo alle gerarchie superiori sportive. Il consiglio direttivo in seguito alle dichiarazioni dellavv. Foschi ha salutato allunanimità tale designazione approvando un ordine del giorno presentato dallOnorevole Igliori. Il comm. Renato Sacerdoti nel ringraziare il comm. Foschi della designazione che altamente lo onora dichiara di accettare la carica in via affatto transitoria sempre disposto a rinunciare qualora cessino le ragioni per cui lavv. Foschi è stato costretto a tale passo. Lavvocato Foschi ringrazia sentitamente il comm. Sacerdoti ma, insiste perché la nomina sia consolidata definitiva anche perché egli nella sua nuova posizione di presidente onorario, partecipante al consiglio direttivo continuerà a dare con la stessa passione tutta la sua opera per lavvenire della AS Roma che egli considera quale sua creatura, lieto di averla portata a concreto sviluppo, soprattutto per lopera assidua e feconda di collaborazione di tutti i componenti il consiglio e le altre commissioni interne». Partendo per Spezia, Foschi lasciava a suo fratello Vittorugo il compito di prendere parte al consiglio direttivo della Roma, il suo legame con la Lupa, e la partecipazione alle sue vicende interne, come vedremo non verrà mai meno.