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REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - Sconfitti, arrabbiati, nervosi e "umiliati", come da dichiarazioni degli stessi dirigenti romanisti. Il kappaò di Brescia rappresenta certamente il gradino più basso della giovanissima stagione della Roma. Appena due punti raccolti nei primi quattro turni di campionato, mai così male nei diciassette anni di gestione Sensi. Un risultato ancora più preoccupante se si sommano le sconfitte contro Inter (Supercoppa) e Bayern (Champions)
PROTESTE - "Non si può vedere tanta incapacità, è una vergogna", ha tuonato la voce del presidente Rosella Sensi pochi istanti dopo il fischio finale dell'arbitro Russo. Incarnando la rabbia di tutto l'ambiente dopo una gara che ha visto la Roma evidentemente penalizzata in almeno cinque episodi dal direttore di gara, insieme all'assistente Ayroldi. Dopo il presidente, però, sono intervenuti sul tema arbitrale anche Ranieri e i dirigenti Montali e Pradè. Una "minestra" di reazioni simili ma differenti. Vicino ai toni usati dal presidente il direttore sportivo. Ferme ma meno nervose le proteste di tecnico e coordinatore generale. Forse lo specchio della situazione che si vive da tempo alla Roma, dove regna la più completa incertezza, in attesa degli sviluppi sul futuro della società.
BALLO DELLA SEDIA - A Trigoria è già in atto un metaforico ballo della sedia, in cui tutti cercano di restare aggrappati alla poltrona in attesa di capire quali (e quanti) posti verranno confermati una volta concluso il passaggio della proprietà a nuovi acquirenti. Voci arrivate (anche) all'orecchio di Ranieri parlano di Lippi come l'uomo scelto per la panchina da un gruppo di potenziali investitori, suscitando l'evidente, perdurante, nervosismo del tecnico. Tra Montali e Conti regna il più profondo gelo, tra sovrapposizioni di ruolo poco gradite e messaggi trasversali fin troppo limpidi. L'unica realmente pronta a "farsi da parte" è Rosella Sensi. Su questo fronte, però, la certezza era arrivata da tempo.
TRE TURNI A MEXES - Il nervosismo generato dai dubbi si ripercuote anche sulla squadra. Sotto gli occhi di tutti la sceneggiata di Mexes dopo il rigore fischiato dall'arbitro Russo a favore del Brescia. Sceneggiata costata tre giornate di squalica (oltre a una multa di diecimila euro). Con questa motivazione. "Doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario e per avere inoltre, al 17° del secondo tempo, all'atto dell'espulsione, assunto un atteggiamento aggressivo ed intimidatorio nei confronti di un Assistente e per avere, poco dopo, rivolto un epiteto insultante al Quarto Ufficiale". Deferito fino al 30 settembre il ds Daniele Pradè e multato di tremila euro Gian Paolo Montali. Per entrambi la sanzione è stata decisa ''per essere entrati senza autorizzazione negli spogliatoi e aver rivolto espressioni irrispettose o ingiuriose all'arbitro''. Ammenda di 5000 euro anche a Simone Perrotta per avere, al termine della gara, "colpito con un pugno la porta dello spogliatoio arbitrale".
INFORTUNI - Lacrime diverse quelle versate da Julio Sergio tra il 94' e il 97' minuto: per lui, tre minuti in campo urlando e piangendo dal dolore, fisico stavolta. Tre minuti in piedi a difendere la porta nonostante una microfrattura al malleolo della caviglia destra con interessamento dei legamenti. Gli esami, che hanno sciolto ogni dubbio, sono stati effettuati stamattina al policlinico Gemelli. Stop di almeno un mese. Julio Sergio, di ritorno dalla struttura sanitaria, si è recato a Trigoria sdraiato sul sedile posteriore della vettura della società. Quello del portiere è il nono infortunio serio ad un giocatore della Roma dall'inizio della stagione, il 12 luglio scorso. Media esatta di uno ogni otto giorni. Altro sintomo di una crisi non (più) soltanto mentale.
TOTTI TORNA - In tutto questo c'è anche una notizia positiva. Francesco Totti oggi si è allenato regolarmente e sabato sarà in campo contro l'Inter