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CORSERA (D. BERSANI) - «I campi di Trigoria sono in uno stato peggiore rispetto a come li trovai i primi giorni». Un anno fa, appena arrivato a Roma, Claudio Ranieri definì i terreni di allenamento della squadra giallorossa molto simili «alla pineta di Castel Fusano». Fondo sabbioso e irregolare, terreni a chiazze: un problema per i calciatori prima ancora che estetico. Prima di lui si era lamentato Luciano Spalletti e nellultima settimana, a distanza di tempo e dopo un «restyling» effettuato nello scorso
Da lontano segue la vicenda Giovanni Castelli, lagronomo della Lega calcio che da ventanni studia da vicino le realtà dei campi, prova a chiarire la situazione: «Quella di Trigoria è una realtà che non conosco in prima persona, occupandomi direttamente solo dei terreni erbosi degli stadi. In tempi relativamente rapidi si può intervenire con risultati efficaci: i costi dipendono dalle metodiche e i materiali impiegati. In altre parole, più sinveste e maggiori sono le possibilità di venirne a capo. Ma solo attraverso una corretta manutenzione si riesce a debellare gli inconvenienti: umidità e alte temperature sono le condizioni ideali per la proliferazione di attacco fungino. Dipendesse solo dallerba, lintervento durerebbe non più di qualche settimana. Qualora, viceversa, fosse un problema di substrato, i tempi sarebbero più lunghi».
Sperando che sia lultimo dei guai, Ranieri e i tifosi attendono fiduciosi. Altrimenti la Roma sarebbe costretta a fare un acquisto particolare. Uno come Paul Burgess, strappato dallArsenal al Real Madrid come fosse un calciatore e premiato con tanto di coppa come miglior giardiniere dei campi di calcio dEuropa.