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LIBERO (L. MOGGI) - Quinta giornata, primo crocevia di stagione. Inevitabile in un campionato capovolto dove lInter è inseguita (meglio seguita) da Chievo e Brescia. Mai accaduto, e ne consegue un crocevia riferito alle rivali in affanno più che alla squadra di Benitez. Prima chiamata per la Roma che affronta oggi proprio i nerazzurri, allindomani degli sconquassi arbitrali di Brescia, la furiosa reazione del club e la squalifica di tre turni di Mexes
In una situazione così complicata è difficile pensare che la squadra giallorossa possa opporre valida resistenza a quello che appare uno strapotere dellInter. Però il calcio fa spesso miracoli e un gruppo dato per moribondo si rialza come dincanto ritrovando energie fisiche e morali insperate. Ce lo auguriamo per il bene del campionato, a Moratti è fatto divieto di toccarsi... Diversamente potremmo essere già ad un profondo spartiacque. Di sicuro lo sarebbe tra giallorossi e nerazzurri, divisi da otto punti che diventerebbero undici in caso di successo dellInter. La squadra di Benite zha un Etoo difficilissimo da fermare, il solito Sneijder e un Milito tornato al gol: funziona tutto come nei meccanismi ampiamente rodati.
Big con lacqua alla gola La Roma dovrebbe ripetersi sul primo tempo della sfida dinizio stagione per la Supercoppa italiana: allora lInter vinse senza convincere, dopo che la squadra di Ranieri si fermò nella seconda parte della gara, una costante negativa del collettivo giallorosso. Il resto lo farà la cappa di tensione che aleggerà sullOlimpico, roba per un arbitro dal polso fermo, decisioni rapide e nette, assistenti capaci. Ce ne sono? La scelta è caduta su Morganti, auguri.