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IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Scontato il rinnovo di Burdisso nonostante le querelle dei giorni scorsi, tutte da verificare la «scommessa» Adriano e l'operazione Simplicio, cautelativo l'acquisto di Castellini (il vice-Riise), ma un vero colpo alla Roma mancava da anni. È arrivato con il prestito gratuito e diritto di riscatto di Borriello: attaccante che aveva saltato il mondiale sudafricano solo per la miopia (o l'invidia?) di Lippi
Con Borriello i giallorossi tornano di diritto nella lista delle squadre candidate allo scomodo ruolo di anti-Inter: magari non ancora a livello dei nerazzurri e forse neanche a quello del Milan rinvigorito dalla «cura Berlusconi», ma subito lì attorno. Un'operazione che per una volta ha visto «quasi» tutto il club giallorosso lavorare in armonia: e il risultato è arrivato. Giusta l'intuizione della quale in molti ora rivendicano la paternità, ottimo il tempismo con cui la Sensi ha lavorato politicamente su Galliani, così come l'intervento di Montali su Unicredit: senza l'ok della banca non si sarebbe potuto fare nulla. A quel punto chiudere era roba di dettagli, sui quali Pradè si è mosso con disinvoltura. Un'operazione che letta così non fa una piega, strappa l'applauso alla tifoseria giallorossa perché rinforza la Roma sperando che nell'affare non sia implicita qualche cessione eccellente a breve giro: tipo Mexes a gennaio al Milano o la partenza di Vucinic.
Ma una domanda viene spontanea: e Adriano? Si ritrova a passare dalla scomoda posizione di «scommessa già vinta» a quella altrettanto imbarazzante di «attaccante già in panchina»: almeno quando tornerà tale. Intanto Ranieri si coccola il nuovo acquisto e da oggi lavorerà sul difficile compito di inserire Borriello in questa Roma senza far danni... ma ad averne di problemi così!