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LA REPUBBLICA (A. SORRENTINO) - Totti esce furente dal campo. Non passa dalla panchina, non saluta Ranieri, non saluta nessuno. La curva lo incoraggia. Macché. Lui non sente ragioni né altro, si toglie la fascia e a testa bassa se ne va, imbocca il tunnel e addio. Per lui la partita è finita, anche se manca un quarto d´ora: quel che accadrà d´ora in poi non lo riguarda più. Benedetti calciatori. A volte sbagliate di grosso anche voi, anche se siete dei numeri uno
Stavolta il suo è un piccolo e magnifico prodigio di coordinazione e di equilibrio. Un tuffo di quelli che una volta si chiamavano a volo d´angelo, quando manca un minuto alla fine del recupero. Che gol. Cross di De Rossi e Vucinic va verso il primo palo, si getta in avanti, capisce che per arrivare al pallone bisogna fare un altro sforzo e lui compie quello giusto, si lancia verso il pallone in tuffo, lo sfiora di testa, lo pettina sul palo lontano, lasciando di marmo Lucio e Julio Cesar. Mamma mia. Primo gol stagionale, dopo un avvio difficile per colpa di un infortunio. Totti, che segue quei minuti nel tunnel davanti ad uno schermo, si limita a sorridere e se ne va. Il "Grazie Roma" finale che scuote l´Olimpico è tutto per il montenegrino: «È un gol che vale tanto, sia per me che per la squadra. Quando un attaccante segna e si sblocca è importante, Grandissimi i tifosi, abbiamo vinto contro un´Inter molto forte, va bene così. Se cresce l´autostima. Non saprei, ma noi siamo consapevoli di essere una squadra di valore. Non so cosa sia mancato finora, ma se lo avessimo saputo avremmo vinto già due o tre settimane fa. E´ stato importante non esserci buttati giù. Io l´unica cosa che posso promettere è che mi impegnerò sempre come ho fatto finora».
Finisce con l´Olimpico fradicio di pioggia, al fischio finale di Morganti si scatena il diluvio. Ma non ce n´è bisogno per spegnere fuochi, in campo c´è stata calma piatta anche per il buon comportamento dei giocatori, e di Morganti che ha diretto bene. Poteva essere un rogo, questo Roma-Inter, invece è stata una partita finalmente normale, con il giusto numero di cartellini perché nel secondo tempo qualche fuocherello si è acceso, ma nulla di speciale, Morganti ha vigilato, i giocatori hanno capito che non era il caso di insistere e tutto è finito lì. In tribuna, a far festa, Rosella Sensi che saltella al gol di Vucinic e non la smette più. Per la Roma è un piccolo ritorno alla normalità. Per Benitez, anche troppo: «Ci vuole più intensità alla fine, li abbiamo lasciati crossare. Prendere un gol alla fine ci sta, ma non ci sta fare 15 tiri prima senza segnare uno. Abbiamo avuto molti contropiede ma se non fai gol, fuori casa poi può finir male». Chissà cos´avrà pensato, al gol di Vucinic, Massimo Moratti. Ha assistito alla partita ai Bagni Piero, a Forte dei Marmi, dove ieri c´era il ricevimento per il matrimonio di sua figlia Celeste con un attore giamaicano che lavora a Broadway. E vabbè, non si può avere tutto dalla vita. Una passeggiata in spiaggia e passa l´arrabbiatura. Forse.