LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Quando oggi, alle 12.30, Rosella Sensi lo presenterà, Marco Borriello solleverà per la prima volta la sua maglia della Roma numero 22. Un appuntamento con il destino, quello tra l´attaccante e la squadra giallorossa, rimandato più volte. La prima nel 1994: dopo un provino sfortunato al Napoli (il cugino Gennaro Scarlato era nella squadra Primavera), Borriello fa visita a Trigoria
«Torna quando sarai cresciuto», gli ripete Conti dopo ognuna delle sette prove che si susseguono con la Roma. Un sogno infranto per l´attaccante dopo l´infanzia trascorsa a San Giovanni a Teduccio (Napoli) tra la tabaccheria della mamma Margherita (il papà Vittorio è stato ucciso quando Marco aveva solo 10 anni) e la vicina enoteca dove da adolescente lavorava portando l´acqua minerale insieme ai due fratelli, Piergiorgio e Fabio, anche lui calciatore e protagonista del reality show "Campioni".
Due anni dopo il "no" della Roma, però, arriva il Milan. Tutta la trafila delle giovanili, poi due anni a Treviso, primo di sette trasferimenti in prestito tra il 99 e il 2006. Per l´esplosione definitiva serve il passaggio al Genoa nel 2007. In Liguria, prima del ritorno al Milan, il centravanti realizza 19 gol che valgono un pass per gli Europei. In tutto, 63 reti in carriera, di cui 45 in serie A, 11 tra C1 e C2, e 7 nelle nazionali giovanili.
Nella vita di Borriello sport e privato si sono spesso sovrapposti. Come nel 2007: Marco positivo al controllo antidoping per un metabolita del cortisone e "scagionato" da Belen Rodriguez - la showgirl con cui Marco ha diviso 4 anni di vita di coppia - che testimonia di avergli fatto assumere una sua pomata per un piccolo problema ai genitali. L´episodio non deve ingannare: «Marco è un ragazzo serio, quadrato - assicura chi lo conosce - non ingannino le copertine delle riviste di gossip». Vizi? La cura dei capelli e del guardaroba: «Spendo un sacco di soldi - ammette Borriello - in vestiti, intimo e scarpe». Vi sembra grave?