E’ tornata la Roma

26/09/2010 alle 11:40.

CORSPORT (P. TORRI) - Un delirio. E’ finita così, con la Ro ma a far festa in campo, con i tifosi che can tavano, urlavano, ringraziavano, godevano sugli spalti che sembrava ci fosse una legge ra scossa di terremoto. Come sempre ha avuto torto chi è rimasto a casa, perché le emozioni che ha regalato il finale di questa partita sarà impossibile dimenticarle

TOTTI - La Roma aveva bisogno di una festa come questa. Anche per ridimensionare e far passare in secondo ordine due problemi che si chiamano e Adriano, gli unici che non hanno partecipato alla fe­sta. Il capitano non ha gradito la sostituzio­ne, come sempre e come capita a qualsiasi giocatore del mondo. Non ha fatto nulla nep­pure per nasconderlo. Quan­do ha visto il suo numero sul tabelloncino delle sostituzio­ni, si è diretto verso il centro del campo, ha abbracciato Vucinic che stava prendendo il suo posto, per poi dirigersi direttamente negli spoglia­toi, senza passare per la pan­china, nessun saluto, testa bassa e un umore che non bi­sogna essere Einstein per ca­pirlo. Ha seguito il resto del­la partita davanti a un moni­tor, ha esultato al gol di Vuci­nic, poi, si è fatto la doccia, rivestito e, una volta saputo che il suo nome non era stato estratto per sottoporsi all’an­tidoping, se ne è andato prendendo la via di casa.

ADRIANO - Meno visibile, almeno dalla tribu­na stampa, il no di Adriano ad entrare in campo. Lui e Matteo Brighi erano pronti per la sostituzione. Poi, improvvisamente, è comparsa la maglia numero diciannove di Julio Baptista, entrato con il centrocampista di Rimini. Che è successo? Ranieri ha spie­gato che ha chiesto all’Imperatore se fosse caldo per entrare, ricevendo una risposta negativa. La stessa domanda l’ha fatta alla Bestia, la risposta è stata l’opposto. Sicuro, mister?

In ogni caso, che la festa continui.