«E’ la mia svolta»

01/09/2010 alle 11:19.

IL MESSAGGERO - La Roma può finalmente annunciare l’acquisto più bello: habemus centravanti. Lunghissima l’attesa, ma ne valeva proprio la pena. Dieci anni dopo l’arrivo di Gabriel Batistuta e del suo mitra, i 20 gol in campionato e il terzo scudetto, ecco Marco Borriello, detto Jack Sparrow, il soprannome che ha ricevuto a Milano e che gli piace tantissimo, il Pirata dei Caraibi e anche dell’area di rigore. Sarà lui a guidare, accanto a capitan Totti, l’attacco nella stagione del ritorno in Champions League.



Se i tifosi della Roma non credono ancora ai loro occhi, nel vederlo arrivare proprio in extremis nel giorno della chiusura di mercato, con un’operazione in meno di 24 ore firmata da Rosella Sensi e tanto simile, considerato l’autofinanziamento con cui convive la società da tempo, a quella del papà Franco che nell’estate del 2000 portò nella capitale Batigol, la stessa felicità si porta dietro da Milano il napoletano di San Giovanni a Teduccio, 28 anni e la fama di sciupafemmine, quattro anni di storia con Belen, la showgirl e modella argentina, legame finito due anni fa proprio come il lungo rapporto con il Milan terminato ieri dopo una vita passata insieme con l’oriundo.



Meglio la Roma, dunque, e non solo per una questione di soldi. Perché con Ranieri avrebbe fatto il centravanti. Come con il tre anni fa: 19 gol; come nel Milan, la scorsa stagione (quando è uscito di scena Pato): 15 reti. Perché lui, il Pirata deve stare in area e non rientrare per Ronaldinho, Seedorf e appunto Pato. Perché con fa la e con Del Piero no. Perché Marotta lo mandò a Treviso, via dalla Sampdoria a gennaio nel 2006, quando lui aveva appena risolto una partita a Novellino, entrando dalla panchina. Perché il sogno giallorosso non poteva svanire per la terza volta, dopo i tentativi sfumati nell’estate di quattro anni fa e in quella scorsa.



Ma è anche una scelta di cuore. Perché, adesso, è almeno più vicino a mamma Margherita che ha una tabaccheria a San Giovanni a Teduccio e che è sola da quando papà Vittorio, 17 anni fa, fu ucciso dalla camorra. Perché Belen, mai dimenticata, spesso lavora a Roma. Quel cuore, con la scritta ROMA in stampatello, si è acceso sul display del telefonino di tutti i suoi amici a metà pomeriggio, avvertiti dallo stato del suo Blackberry. Meglio di così non poteva esprimersi con chi gli vuole bene. E anche con chi gli vorrà bene da quando indosserà la maglia giallorossa. Si presenta con il taglio da moicano, perché il suo vezzo è cambiare spesso look, a cominciare dai capelli. E sino a ieri anche squadra: la Roma è il suo ottavo club.