Dieme, la stella da San Lorenzo

30/09/2010 alle 13:00.

IL ROMANISTA (V. META) - In un tempo dominato dalla frenesia del tutto e subito, quella di saper aspettare è ormai una virtù sempre più rara. Lo sa bene Louis Jerome Dieme, l’attaccante della Primavera che in questo primo scorcio di stagione sta dimostrando come a volte la pazienza sia la migliore delle rincorse.

 
È stato un cugino a proporgli il trasferimento a Roma, quando Jerome aveva quindici anni. Un anno prima, aveva lasciato il Senegal per stabilirsi in Francia, ad Avignone. Da una corte papale all’altra, verrebbe da dire. Un problema all’occhio, però, ha continuato a rimandare il suo esordio di mese in mese, fino a febbraio. Il suo debutto in maglia giallorossa risale infatti alla prima partita del Torneo di Viareggio, il 5-2 ai lettoni del Ventspils, quando va a rilevare Sciarra al 20’ della ripresa. Alla fine è talmente emozionato che quasi non riesce a parlare: «Non vedevo l’ora di giocare», dice. E credergli non è difficile. Per la prima da titolare bisogna aspettare una quarantina di giorni, Roma-Bari del 20 marzo. Pettinari è convocato in prima squadra (esordirà quella sera stessa) e allora decide di affidarsi a Dieme sulla fascia destra del fronte d’attacco. Novanta minuti per tornare a sentirsi un giocatore. Archiviata una stagione vissuta a metà, Jerome si presenta al raduno del 2 agosto scorso con la voglia di prendersi qualche rivincita. Dopo l’ottimo pre-campionato, l’inizio non poteva andare meglio: cinque presenze e un gol fra campionato e Coppa Italia, tanto movi- mento e l’attestazione di una crescita notevole.
 
«Dieme? Ha fatto enormi progressi – ha detto di lui Alberto -. L’anno scorso faceva intravedere qualcosa, ma aveva bisogno di lavorare perché era rimasto fuori per tanto tempo. È stato molto serio nell’allenarsi, si è impegnato fin dall’inizio e adesso sta finalmente tirando le somme del gran lavoro che ha fatto. Ha avuto un miglioramento eccezionale, si può dire che oggi sia un giocatore trasformato». Non male. Il tecnico, d’altronde, ne ha più volte sottolineato la duttilità tattica, che gli permette di ricoprire tutti i ruoli d’attacco. Nella prima parte del match con la Reggina, Dieme è stato schierato a sinistra sulla linea dei trequartisti, mentre dopo l’uscita di Montini è andato a prenderne il ruolo di punta centrale. Nel San Lorenzo faceva la seconda punta, oggi preferisce non sbilanciarsi: «Questo ruolo me l’ha dato il mister, ma per me attaccante esterno o prima punta fa lo stesso. Basta che giochi in attacco...Mi dispiace solo di non essere riuscito a segnare. Purtroppo mi capita di arrivare stanco davanti al e perdere freddezza. Ma migliorerò». Jerome non è tipo che si esalti facilmente. L’entusiasmo per il bel periodo che sta vivendo si limita a nasconderlo dietro un sorriso timido, mentre sussurra che «a Roma mi trovo molto bene, anche se non la conosco poi tanto. Però sono felice di giocare nella Roma». Sarà che le cose belle diventano bellissime se sei stato capace di aspettarle.