LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Come ne usciamo? La domanda senza risposta rimbalza nell´etere e sui social network nel giorno del processo dei tifosi giallorossi alla Roma. In tanti hanno scelto il colpevole del momento-no: Claudio Ranieri. Nessuno ha digerito l´atteggiamento difensivo imposto dall´allenatore alla squadra: «Ha fatto la solita minestra, ma stavolta gli è andata di traverso», sosti
Sembra proprio di sì. «Rimpiango Spalletti», la più tenera delle voci, mentre i più drastici vorrebbero un cambio totale: «Speriamo in uno sceicco che ci porti quattro campioni e un nuovo allenatore». Preferisce usare l´ironia chi si dice convinto che la Roma abbia già cambiato: «In panchina adesso c´è Mazzone con la maschera di Ranieri». In molti, però, non fanno distinzioni nel j´accuse alla squadra: «Sembrava il Cesena in trasferta a Madrid». «E magari adesso i giocatori vogliono anche scioperare», si domandano i più informati sulle trame di palazzo.
Risultato: nessun tifoso ad accogliere la squadra a Fiumicino («ci mancherebbe»), nessuno a Trigoria per l´allenamento. La bufera travolge anche Totti: «Un capitano non può attaccare pubblicamente l´allenatore», ricorda Mirko su Facebook. Con Totti si schiera invece Paolo Cento, presidente del Roma Club Montecitorio. «Il capitano ha detto una cosa evidente anche dagli spalti. Adesso è Ranieri che deve dare delle risposte, pubblicamente o nel privato. Nessun dramma, la stagione è lunga, ma con il Bologna ci aspettiamo una reazione». Anche il ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi, è sulla stessa linea: «Era una Roma troppo difensiva, ma Ranieri non ha colpe: la squadra è a corto di fiato. Un rammarico? La sostituzione di Totti». Resta il dubbio: come ne usciamo?