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CORSPORT (A.SANTONI) - Il tavolo cè, è stato istruito, per dirla in termini sindacali. Il calendario degli incontri prevede già due date, ancora a Roma, una tecnica, domani, e un plenum, probabilmente decisivo, venerdì. Insomma Campana e Beretta, con la precisa mediazione di Abete, ieri in Federcalcio non solo si sono parlati (per 4 ore) ma hanno già trovato sufficiente stoffa per iniziare a cucire insieme il nuovo vestito da far indossare ai calciatori di A.
SEI SU OTTO -Le premesse per altro sembravano in tinta con i proclami bellicosi della vigilia. Campana appena arrivato in via Allegri prima di pranzo, non aveva usato il fioretto: «Lo sciopero dei milionari? Demagogia becera e inopportuna, in cui è incappato anche Beretta e me ne dispiace». Ma una volta di fronte, insieme tra gli altri a Leo Grosso e Gianni Grazioli per l'Aic, al dg della Lega, Brunelli, al consulente legale juventino Briamonte, al presidente Lotito, davanti ad Abete, Albertini e al dg della Figc, Valentini (e per una parte a Tavecchio, vicepresidente vicario), gli atteggiamenti ostili hanno lasciato spazio al confronto. In particolare si è arrivati ad un'intesa di massimasu uno dei punti chiave della piattaforma della Lega, quello che riguarda la flessibilità della retribuzione, ovvero l'aumento della quota d'ingaggio legata a determinati obiettivi rispetto alla quota fissa. Accordo anche sulla riforma dei collegi arbitrali, nella composizione e col loro trasferimento dalla Lega alla Federazione. C'è stato poi dibattito su quattro punti ancora in discussione. Uno in particolare sembrava dividere in modo netto le due parti: quello relativo al vincolo alle cure mediche del calciatore infortunato, che i club avevano proposto essere di loro esclusiva competenza. E' stato l'avvocato Briamonte a suggerire una soluzione mediata, sull'esempio di quanto avviene in Inghilterra: il percorso sanitario sarà scelto concordemente tra tesserato e società. Questo potrebbe essere il punto di caduta. Incanalati positivamente anche le questioni relative a multe libere (abolizione del limite del 30% dello stipendio), codice di comportamento, attività extra calcio da concordare con il club. La riunione tecnica di domani (assente Campana) servirà a scrivere congiuntamente (Grosso Briamonte) l'articolato in 6 punti su cui si può raggiungere l'intesa.
DOPPIO NO -Restano comunque due punti che l'aic ritiene irricevibili: quello sui fuori rosa (con la libertà del club di escludere liberamente il calciatore indesiderato) e sul divieto di rifiutare il trasferimento ad altro club da parte di un tesserato. La Lega proverà comunque a fare breccia. Nel primo caso la soluzione potrebbe arrivare dall'esempio francese, sempre su suggerimento di Briamonte, dove le rose vengono suddivise a gruppi, ed è l'allenatore a gestirne l'utilizzo (senza la creazione dunque di casi isolati). Per quanto riguarda il no al trasferimento, un accordo potrebbe arrivare sul concetto di 'opposizione reiterata e immotivata'. Ma è anche possibile che l'Aic tenga duro e che la Lega giudichi politicamente positivo l'accordo su 6 degli 8punti richiesti.