
LEGGO (F. BALZANI) - «Annamo a vince!». Sono bastate tre parole per convincere Marco Borriello a vestire la maglia giallorossa. Il bomber napoletano si è presentato ieri a stampa e tifosi (circa 200) ribadendo come la sua scelta sia stata determinata dalla «passione». Quella trasmessa dal presidente Rosella Sensi e dai suoi nuovi compagni di squadra. De Rossi su tutti.
Lunedì scorso il centrocampista azzurro ha inviato a Borriello un sms che recitava «Se vieni a Roma avrà inizio lavventura più bella della tua vita. Annamo a vince!». Uno slogan che ha già fatto il giro di una città impazzita (forse in maniera esagerata) per lacquisto dellex-rossonero. «Possiamo lottare per tutti gli obiettivi, ne sono certo», assicura Borriello. A destare maggiore curiosità, però, sono i motivi del rifiuto alla Juventus: «Se sono qui lo devo al presidente Rosella Sensi. Mi ha convinto con la passione nelle sue parole, per me è stato importante, sono una persona sensibile». Una tesi confermata dal suo procuratore Cavalleri che ha però rimarcato limportanza della partecipazione della Roma alla Champions: «Marco vuole essere protagonista anche in Europa».
A Roma il centravanti troverà, oltre a De Rossi - con cui ha diviso lEuropeo 2008 - anche Francesco Totti. «È un onore giocare con Francesco che ha fatto la storia di questa maglia e della nazionale. Spero che mi aiuti a fare tanti gol». Arriva poi il momento della solenne promessa: «Darò lanima per la maglia. Vivevo a Milano sereno, nella mia casa, senza pensieri. Venendo qui mi sono voluto mettere in discussione. Già da ieri ho avvertito una grande responsabilità. Sto benissimo fisicamente e mentalmente, farò un grande campionato. Un sogno? No, i sogni. Siamo una squadra competitiva e possiamo lottare per tutti e tre gli obiettivi». Il saluto al Milan è senza astio: «Loro hanno fatto delle scelte e io ne ho fatte altre. Ringrazio il Milan, ero legato a loro da quando avevo 14 anni e devo a loro se sono diventato quello che sono. Ma da oggi inizia una nuova era». Lultima battuta è una frecciatina a Bruno Conti: «Da bambino sarò venuto sette volte a Trigoria. Conti mi diceva sempre che non crescevo mai fisicamente. Poi a 14 ho fatto il provino con il Milan e mi hanno preso, ma cè stato sempre buon feeling con la Roma. Era destino».