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IL ROMANISTA (C.FOTIA) - Esistono giocatori più o meno bravi, campioni fortissimi, fuoriclasse ineguagliabili. Esistono oggi, ne sono esistiti nella storia del calcio, ne esisteranno domani. Francesco è al di là di questi paradigmi. Francesco è in una dimensione tutta sua. Francesco è la Roma (e Roma) come nessun altro mai. «Io vivo per la Roma», ha scritto ieri sul suo sito.
Ma Francesco è più di questo, perché ha spezzato le gabbie che volevano il calcio come qualcosa di separato dal resto del mondo e i calciatori come personaggi un po ebeti, interessati solo al pallone e ai soldi. Ha trasmesso a milioni di ragazzi e ragazze la consapevolezza che il mondo non finisce nel calcio e che anche attraverso il calcio si può dare una mano per raddrizzare le ingiustizie del mondo. Non sarebbe Totti senza il suo impegno, speso spesso silenziosamente, per qualche buona causa, siano i bambini down, Sakineh o le donne arabe sottoposte a mutilazioni sessuali. Non ci interessa collocarlo a destra o a sinistra, perché questo messaggio ci richiama piuttosto allidea che ciascuno di noi, comunque la pensi e qualsiasi ruolo ricopra, è parte di una comunità e può dare il suo contributo a renderla migliore. Non facciamo alcuna fatica, dunque, a dedicargli oggi, in occasione del suo 34esimo compleanno, lintero giornale. Non solo perché gli vogliamo bene, ma perchè non si sarebbe neppure potuto pensare a fondare questo giornale (e oggi a rilanciarlo) senza Totti. Perché è il modo in cui Francesco ha plasmato lessere romanista che consente lesistenza (unico caso al mondo) di un giornale come Il Romanista. E naturale, se si ci ripropone di combattere il marciume del sistema di potere calcistico, come noi ci proponiamo, fare di Francesco la nostra bandiera. E utilizzare questa passione critica anche per raccontare la vita di una città e suscitarne le energie migliori. Oggi Roma sidentifica con il suo Capitano proprio mentre è sottoposta ai selvaggi attacchi del potere del Nord e in lui, più che nella politica, vede il proprio paladino. Auguri, Francesco!