«Totti da leggenda ma io voglio tutto»

20/08/2010 alle 12:33.

CORSPORT - Un anno che non finisce mai. Anzi, un anno in cui le vittorie non finiscono mai merita di essere raccontato. «Volentieri. E’ stato un anno straordina rio. Ho vinto tutto con l’Inter. E’ il meglio che possa accadere a un calciatore. Anche nel Mondiale, con l’Olanda abbiamo fatto un lavoro eccezionale, per sfortuna solo in finale non è andata bene. Ma in Sudafrica è stata comunque una grande esperienza. Infine, il matrimonio. Anche quello è stato un momento bellissimo. Posso dire che il 2010 è stato il miglior anno della mia vita».

«Volentieri. E’ stato un anno straordina rio. Ho vinto tutto con l’Inter. E’ il meglio che possa accadere a un calciatore. Anche nel Mondiale, con l’Olanda abbiamo fatto un lavoro eccezionale, per sfortuna solo in finale non è andata bene. Ma in Sudafrica è stata comunque una grande esperienza. Infine, il matrimonio. Anche quello è stato un momento bellissimo. Posso dire che il 2010 è stato il miglior anno della mia vita».



Un anno fa, di questi tempi, lei era uno ‘scarto’ del Real Madrid. Cosa pensava in quei momenti?



« Esattamente un anno fa avevo comin ciato a parlare con l’Inter del mio trasferi mento a Milano. Una volta arrivati, ricor do che io e Yolanthe, che poi sarebbe di ventata mia moglie, ci siamo trovati davan ti una à completamente vuota. E ci chiedevamo: “ Cosa ci facciamo qui?”. Poi, do po solo un paio di allenamenti, sono anda to in campo, nel derby. A quel punto è sta to tutto più facile, perché abbiamo vinto e disputato una grande partita. In quell’occa sione ho compreso che eravamo un gruppo molto forte, in cui tutti lottavano per un unico obiettivo. A quel punto è iniziata la mia rinascita».



Quali erano le sue aspettative? 



«Chiaramente di vincere il campionato, ma anche di fare strada in . E l’abbiamo fatta…».



C’è un segreto nel suo straordinario am bientamento? Moratti, Mourinho, Yolan the, Sneijder stesso?



« Tutte queste persone che avete citato sono state importanti per me. Moratti e Mourinho perché mi hanno fatto venire qui. Mia moglie perché mi ha sempre so stenuto, soprattutto nei momenti più com plicati. Solo grazie al loro contributo è sta to possibile raggiungere certi obiettivi». 



Qual è stato il momento chiave dell’ulti ma stagione?
 



«Penso che il successo con il a San Siro ci abbia dato la spinta e la cari ca per disputare alla grande le ultime 10 gare dell’annata. Erano tutte finali e le ab biamo superate di slancio, come deve fare una squadra con la mentalità vincente».



Prima di chiudere il 2010, l’Inter ha al tri 3 trofei da vincere: può farcela?



« Perché no? Il nostro valore l’abbiamo dimostrato nella scorsa stagione. La squa dra non è cambiata. C’è stato solo l’avvi cendamento in panchina tra Mourinho e Benitez, ma noi abbiamo ancora fame. Sì, fame. Vogliamo continuare a vincere».



Lei si sente il leader dell’Inter? 



«No. Tutti i traguardi dell’anno scorso li abbiamo raggiunti solo perché siamo sem pre rimasti una squadra unita e coesa. Ab biamo affrontato ogni appuntamento con la consapevolezza del nostro collettivo, non per far emergere qualcuno. Io voglio sen tirmi importante per questa squadra e pos so esserlo se mi sento e se gioco bene » .



L’Inter è sostanzialmente quella dell’an no scorso, ma avrebbe bisogno di qualco sa o di qualcuno in più?



«Questa è materia per i dirigenti. Ciò che posso dire io è che qualsiasi giocatore in grado di aumentare la qualità o migliorare la squadra è il benvenuto».



Quanto perde l’Inter con la cessione di Balotelli?



«Mario ha trovato una squadra dove sen te di poter dimostrare tutto il suo talento e il suo valore e dove soprattutto può gioca re. Per questo motivo sono felice per lui. Non ha avuto vita facile qui in Italia, so prattutto nell’ultimo anno. Perciò credo che sia stato meglio per lui trasferirsi in un altro Paese». 



Rimpiangerà di essere andato via dal l’Inter?
 



« Mario è un ragazzo molto particolare. Dentro di lui vivono molte emozioni, che non lascia trasparire. Anzi, cerca di farsi vedere sempre forte e sicuro. In realtà, quando gli sei vicino e gli parli, puoi dav vero avvertire i suoi sentimenti, le sue sen sazioni e pure la sua timidezza. Lui ama l’Italia e l’Inter e sono sicuro che gli man cheranno. Di questo sono certo, perché ho parlato tanto con lui. Ad ogni modo, gli au guro il meglio possibile».



Kuyt sarebbe l’uomo giusto per sosti tuirlo?



«Con lui è come giocare in 12 e non 11. Kuyt corre sempre per due e, con il suo la voro, risulta sempre fondamentale, sia che giochi in nazionale sia che giochi con il Li verpool » . 



Elia sarebbe l’uomo giusto per la Juven tus?
 



«E’ un buon giocatore. E’ veloce, sa drib blare: renderebbe migliore la ».
 



E’ corretto sostenere che Sneijder sia l’emblema del trequartista moderno? Lei è un numero 10 che gioca con la mentali tà di un mediano.



«La posizione che preferisco è dietro gli attaccanti, in modo da essere vicino alla porta avversaria. Così posso servire le pun te, ma anche andare alla conclusione e se gnare. Però, allo stesso tempo, mi piace ab bassarmi per ricevere il pallone e fare gio co, dando anche una mano in copertura. Di solito mantengo la posizione e mi occupo di uno dei centrocampisti avversari. Insom ma, non sto fermo: amo muovermi per il campo».



Nel suo modo di intendere il ruolo, ci so no dei punti di contatto con Seedorf? O meglio è il risultato della scuola olandese?



«E’ proprio così. Anche se non lo indossi sulla maglia, in Olanda questo tipo di gio catori viene comunque indicato come nu mero 10. C’è in tutte le squadre, con lo stes so tipo di caratteristiche: fa gioco e aiuta in difesa. Non esiste qualcosa del genere né in Italia né in Spagna».



Coutinho può fare il vice-Sneijder? 



«
Sono arrivato da appena due settimane e tutti parlano di questo ragazzo, che, è be ne ricordarlo, ha solo 18 anni. Perciò non bisogna caricarlo di pressioni e aspettati ve. Ha grande tecnica, grandi potenzialità, ma deve crescere e fare le sue esperienze. Può giocare nella mia stessa posizione, ma anche a destra, a sinistra o anche più avan ti. In generale comunque non si può dire che siamo lo stesso tipo di giocatore. Ma per un giocatore di quell’età, ci vuole cal ma, molta calma».



Cosa è cambiato da Mourinho a Benitez? 



«E’ ancora troppo presto per fare delle valutazioni per me, perché sono appena ar rivato. Mi aspetto che non cambi molto, ma è tutto da vedere. Ad esempio, contro la Ju ventus, nel trofeo Tim, ho giocato quasi da seconda punta e il modulo in campo era più vicino a un 4-4-2 che a un . In certi momenti, addirittura un 4-2-4».



E’ vero che Mourinho voleva riportarla a Madrid?



«Io e Mourinho ci sentiamo molto spesso anche adesso, ma non abbiamo mai parla to di un mio ritorno a Madrid. Magari ca piterà, ma solo in vacanza».



L’Inter è la favorita per il campionato anche quest’anno?



«Per forza». 



La rivale?



«Non lo so. Potrebbe essere la Roma, co me il Milan o la . Lo scopriremo solo negli ultimi 2-3 mesi del torneo».



E in ? 



«L’obiettivo è tornare nuovamente in fi nale e possibilmente vincere ancora».
 



Il Real Madrid, con Mourinho, sarà uno degli avversari principali?
 



«Senza dubbio, la squadra migliorerà ri spetto all’anno scorso. Ma non so se potrà vincere subito la . Più facile che accada nel 2012. Un po’ come ha fatto Mou rinho qui all’Inter: primo anno solo il cam pionato e nel secondo l’Europa».



Sneijder vincerà il Pallone d’oro? 



«
Non lo so e per la verità non ci sto nem meno pensando. Non dipende da me, è un trofeo che viene assegnato. Io devo solo ri manere concentrato sulle partite, a comin ciare da quella di sabato (domani, ndr) con la Roma. E’ chiaro che se toccherà a me, sarò l’uomo più felice del mondo, ma se non accadrà, magari sarà per l’anno pros simo ».



Cosa accadrà nella Supercoppa? 



«Anche la Roma non ha cambiato molto e quindi mi aspetto una partita complicata e difficile. E’ la prima gara della stagione e non vedo l’ora di andare in campo, anche perché nell’ultima occasione ( finale di Coppa Italia, ndr) ho giocato solo per un minuto».



E’ ancora l’uomo decisivo della Ro ma?



« è una leggenda. E’ il simbolo del la squadra giallorossa. Anche in Olanda, quando si parla di Roma, il primo nome è quello di . In tutto il mondo è conside rato un campione straordinario».



L’Inter potrebbe essere l’ultimo club della sua carriera?



«Nel calcio può accadere di tutto. Io ho ancora 26 anni e almeno altri 8 anni da gio care, ma perché no?».



C’è un giocatore italiano che le piace in modo particolare.



«Il primo nome che mi viene in mente è Fabio Cannavaro. Forse perché ho giocato assieme a lui e ho visto il suo atteggiamen to sia in allenamento sia in partita. Lui è un esempio per i giovani, esattamente come Zanetti nell’Inter».



E della nazionale italiana cosa pensa? 



«Non ho visto l’ultima gara, ma posso di re che durante il Mondiale l’Italia non mi è sembrata una squadra e che tutti gioca vano per conto proprio. Mi aspetto però che con Prandelli la situazione possa mi gliorare sensibilmente. La sua dava l’impressione di essere un gruppo so lido e unito e credo possa fare lo stesso an che in azzurro».