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REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - La Supercoppa non ha ancora detto che Roma sarà. Un primo tempo splendido, dominando a tratti l'Inter campione di tutto. In ombra il secondo, soprattutto dopo l'uscita dal campo di Pizarro e l'ingresso di Adriano. Il brasiliano, in una notte in cui la Roma ha mostrato l'atavica tendenza ai cali di tensione, è sembrato estraneo ai movimenti e all'organizzazione del gruppo giallorosso. Ma il suo percorso di inserimento è solo all'inizio. Ranieri lo ha mandato in campo sapendo quanto il giocatore voleva il debutto davanti al suo vecchio pubblico, ben sapendo che non era al top. Ma il tecnico ha scelto, come fece lo scorso anno con Vucinic e Menez nei rispettivi momenti difficili, di mandargli un messaggio chiaro: "Mi fido di te".
DUE MESI PER IL "VERO" ADRIANO - "Farò meglio di così", ha assicurato al termine della gara di ieri l'Imperatore, che ha ammesso anche di aver accusato "una grande emozione per la prima da avversario a San Siro". Venti minuti sottotono, una conclusione in porta, qualche tentativo di dribbling non supportato da fortuna e forma fisica. Tutta qui la sua prima esibizione ufficiale in giallorosso. Adriano, nelle prime settimane di lavoro ha smaltito fin troppo rapidamente 4 o 5 degli oltre 10 chili di troppo: anche per questo non è ancora riuscito a ripristinare il tono muscolare della sua prima avventura italiana, quello indispensabile per un giocatore come lui, straordinario soprattutto se può far valere forza esplosiva e rapidità. A frenarlo, i piccoli problemi fisici di fine ritiro e l'impossibilità di allenarsi costantemente sul campo, causa i molti impegni amichevoli della squadra in estate. Il "vero" Adriano, sussurra qualcuno, lo rivedremo non prima di due mesi, quando la dieta mirata, che fino ad ora sembra averlo indebolito, inizierà a dare frutti concreti. Al momento è riuscito a perdere i liquidi in eccesso e poco più e, in queste condizioni, anche i venti minuti abbondanti di ieri a San Siro sono troppi.
FUORI DAL CAMPO - L'ex centravanti dell'Inter, intanto, sta entrando in confidenza con la nuova città, i nuovi compagni: già splendido il rapporto con i brasiliani del gruppo con cui, in occasione dei pranzi di squadra, si intrattiene a tavola ben oltre la fine del pasto per scambiare battute e racconti coloriti in portoghese. All'esterno del campo di gioco continua a valutare abitazioni in zona Casalpalocco (sembra tramontata l'ipotesi di affittare la villa che fu di Delvecchio e Spalletti) e ha scelto Ostia per i pranzi a base di pasta e pesce con gli amici Juan, Cicinho, Simplicio. Una scelta non casuale: Adriano ha scoperto il mare a pochi chilometri da Roma e ne è rimasto affascinato. La zona Lido non è certo Ipanema, ma in attesa dell'arrivo della famiglia (i figli e la madre sono attesi a Roma a giorni) è ciò di cui l'attaccante ha bisogno per non sentire la saudade di Rio. Quello che a Milano non poteva avere.
TOTTI DISPIACIUTO - La sconfitta con l'Inter ha lasciato l'amaro in bocca a Francesco Totti. "Peccato, poteva essere una festa, mi dispiace soprattutto per i nostri tifosi" ha detto il capitano giallorosso sull'aereo che ha riportato a casa la squadra.
BURDISSO - La prossima settimana sarà probabilmente decisiva per riportare a Trigoria Nicolas Burdisso. La telefonata tra Rosella Sensi e Massimo Moratti ha sbloccato la trattativa e c'è fiducia nell'ambiente giallorosso di chiudere al più presto. Marco Branca, però, ha gelato tutti. "Non abbiamo incontri in agenda, quindi domani o martedi non sono scadenze prefissate: al momento non ci sono i presupposti affinchè ci sia un accordo tra le parti" ha detto il responsabile dell'area tecnica nerazzurra. Tra le due società non è ancora stata trovata un'intesa sul prezzo del suo cartellino con la Roma disposta ad offrire 5 milioni di euro e i milanesi a chiedere una cifra intorno agli 8 milioni di euro.