Supercoppa Vucinic prepara la valigia dei sogni

20/08/2010 alle 11:22.

GASPORT (A. CATAPANO) - Pronto? Quasi. La valigia è fatta, le scarpette lucidate. Nuove nuove, ma già gli calzano come pantofole, verde e grigi, appena più sobrie rispetto alla versione ciclamino della scorsa stagione. Il pigiama stirato e piegato, quello «fantasia» delle notti magiche. C’è solo da passare in tintoria, a ritirare lo smoking. Non poteva presentarsi a Milano, per la prima alla Scala, con l’abito sgualcito. Ci tiene a fare un figurone, come sempre. È lo stesso smoking della scorsa collezione, non c’era bisogno di comprarne uno nuovo, continua a stargli così bene...

Pure i sogni, quelli belli belli, sono ancora lì a riempirgli il sorriso, a illuminargli gli occhi. Non ha smesso un istante di crederci — ai regali, alle sorprese, alle realizzazioni. È o non è l’uomo dei sogni, d’altronde? Lo è stato, per un’intera meravigliosa stagione, di lune e mattini, dediche e carezze, soli e trame, sponde e tiri, gol e sogni. Cavalcate oltre confine, cacce alle stelle, passeggiate nella storia. Mano nella mano. E ad un certo punto è stato così vero, così vicino, che quasi si poteva toccare, e la vittoria era davvero sul punto di diventare corteo. È stato un romanzo, uno splendido romanzo. E ora l’avventura continua, con la stessa valigia di sogni. Le stesse ragioni del cuore. La stessa luce negli occhi. Le stesse asperità della barba (sta crescendo).Papà Stamattina, il suono della sveglia avrà l’effetto di sempre — fastidio, nausea, la voglia di non alzarsi, il timore di essere scoperti dal mattino —, ma poi ci penseranno Stefania — buongiorno tesoro —, e Alexander — già tiri calci, bello di papà —, un bacio al pancione — ormai manca poco, l’autunno ci sorprenderà —, e in piedi, forza, Milano ti aspetta — torno presto, non ti preoccupare. Che il giorno si avvicina, e le voglie, i calcetti, gli sbalzi d’umore aumentano, Stefania non può stare troppo sola — avvicinati al pancione, lo senti?Allora sei pronto? Dai, su. Alzati. È ora. Vedrai che sarà un gran giorno. Stamattina, Mirko Vucinic ripartirà. I sogni intatti. I suoi e della Roma. Lo stesso entusiasmo, ingenuo ma puro. «Possiamo soltanto migliorare rispetto al passato, siamo più forti», ha detto durante il ritiro. Una nuova promessa. «Devo partire meglio dello scorso anno, passai due mesi all’inizio in cui non mi riusciva niente. Non voglio più vivere quei momenti terribili, i fischi, la contestazione». La stessa consapevolezza, identica professionalità, di chi mette il proprio immenso talento al servizio del bene comune. «Col tridente si può giocare, perché no? — ha detto aBrunico - Ma dobbiamo sacrificarci, e io posso fare il terzino se occorre, come Eto’o nell’Inter». Segna Dunque, eccoci qua. Siamo alle solite, Mirkodipendenti. E a chi vorreste aggrapparvi, se non al suo smoking? Alla pancia di Adriano? Magari tra un paio di mesi. All’impertinenza di Menez? Se finalmente sarà costruttiva. Alla classe di ? Sì, certo, vedrete che si metterà in moto. Lo score della scorsa stagione non basta a spiegare l’importanza di Vucinic in questa Roma sognatrice: 14 gol in campionato, 19 con le coppe, maquasi tutti decisivi, preziosi, diamanti. Ha ragione Zeman — il boemo non si discute — a ricordare che con lui, a Lecce, ne fece di più, «19 solo in campionato, quindi da allora Mirko non può essere migliorato». Mister, vedrai che ti combina nei prossimi mesi. Torna anche la , sai che figurone con lo smoking. Intanto vediamo come gli sta domani.