Solita partita, stessi giocatori Ma è un inizio poco Special...

21/08/2010 alle 13:15.

LIBERO (I. ZAZZARONI) - Per un giorno il calcio delle splendide intenzioni estive si ferma per lasciare tutto lo spazio alla Supercoppa italiana, il primo grande evento televisivo della stagione. Prontamente abbandonati i discorsi su patrimonio genetico, recupero dei valori e dei maestri, ipotesi di crescita immediata, investimenti sui giovani, rinuncia alla zona fino a una certa età, riduzione del numero di stranieri e oriundi eanchegli articoli di Ancelotti e Ranieri

Inter-Roma a Milano, mica Lazio-Inter a Pechino come dodici mesi fa: sette-otto milioni di italiani disposti a rinunciare all’ultimo sabato al mare o in montagna per piazzarsi davanti alla tele e seguire la supersfida dell’ultimo quadriennio.

Oggiconta soltanto Inter-Roma, traqualchesettimana nonne ricorderemo neppure i marcatori, se non ricorrendo all’aiutino da casa: ma meglio vivere nel presente, grossolanamente. 

In effetti la Supercoppa dovrebbe essere seguita, vissuta e giudicata per quel che vale: ma so già che un minuto dopo il fischio finale di Bergonzi, la prima scelta dell’accoppiata Nicchi-Braschi, comincerà il gioco del quanto vale, cosa manca, si vede già la mano di e se ci fosse stato Balotelli o Burdisso.

Nelle ore di vigilia va via come il pane l’interrogativo “chi ci arriva meglio?”, anche perché Inter e Roma sono considerate le principali candidate allo scudetto del dopo-Mou o dei perdenti di successo: nessuno dei 20 allenatori di Serie A ha mai vinto il titolo e credo che questa sia una novità assoluta. Altro aspetto singolare, se non fossero intervenuti infortuni o ricadute (Julio Sergio e forse Pizarro) avremmo potuto assistere almeno in partenza a una riedizione di Inter-Roma dell’ultimo campionato: identici gli schieramenti, i protagonisti in campo. Portoghese a parte.

Dell’ultimo Roma-Inter conserviamo il ricordo di pochissimo calcio, molte botte e, soprattutto, della stecca rifilata da a Supermario, quello che “I’m not a bad boy”: utile non dimenticare da dove si riparte.

A San Siro è annunciata la presenza di ventimila romanisti: sarà un inizio perfetto soltanto se non accadrà nulla di disdicevole anche nel nome e per conto della tessera del tifoso, il primo grande avversario 2010-2011 individuato dalle curve.