Roma, la porta è sempre aperta

13/08/2010 alle 09:42.

IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - In questi casi lo definiamo problema numero 1. Nel senso che si tratta di un qualcosa che si lega alla questione portieri. Problema numero 1 anche perché forse è il dilemma principale in questo momento. Julio Sergio si è infortunato e gli succede spesso, Lobont ha sempre giocato poco nell’ultimo anno, Pena è bravino ma ragazzino, poi c’è Doni che, a detta di tanti, resta il migliore degli altri tre, ma attualmente è considerato il terzo della Roma e ad Atene viene convocato per la prima volta quest’anno. Ranieri, tirando le somme, ha a disposizione tre big e un ragazzino alle prime armi. Ognuno affidabile e inaffidabile allo stesso tempo e per motivi diversi. Anche contingenti. Problema sì, ma del momento.

Partiamo da Julio Sergio. Dolore muscolare a Grosseto dopo appena quindici minuti. Fitta ai flessori, smorfia di dolore, quindi il cambio obbligato. Si è fatto male senza effettuale movimenti particolari, come gli è successo nella scorsa stagione prima nella partita contro il in casa (con il conseguente esordio di ) e in Europa League contro il Panathinaikos ad Atene (quella che viene ricordata come la serata del disastro di Doni), più qualche problemino lo ha avuto pure in ritiro a Riscone di Brunico. Ora: Julio ha effettuato gli accertamenti diagnostici, che non hanno dato esito negativo. Si tratta solo di un’elongazione del muscolo, non ci sono lesioni delle fibre muscolari. Questo almeno ci dicono. Il che significa che con un po’ di fortuna e se non dovesse incorrere a preoccupazioni (ha saltato, ovviamente, la trasferta amichevole di Atene), contro l’Inter il 21 ci sarà. Ma teniamo il condizionale: dovrebbe esserci. E se così non fosse? Bene. In porta , in panchina Pena. Due rumeni, che simpatica curiosità, visto che prima erano solo brasiliani i portieri della Roma (ricordate, c’era pure Artur). Oppure: in porta e Doni in panchina. Con il ragazzo Pena, che ben si è comportato nell’uscita della Roma in Maremma, in tribuna. Tornando a Julio Sergio: la sua fragilità preoccupa? La Roma è tranquilla per il momento. Sa che comunque dietro a lui ci sono altri due grandi portieri: Doni e . Giusto.

Doni è attualmente emarginato, lui ha la testa altrove, crede di aver chiuso il suo rapporto con la Roma, anche perché qualcuno non gli ha fatto una grande una grande pubblicità ed ora è complicato anche piazzarlo altrove. Per adesso è in Grecia e non è escluso che possa giocare almeno un tempo al Giorgios Karaiskakis, proprio per mostrarlo a possibili compratori. Intanto è lì, tra l’emarginato e l’imbronciato. In attesa di sistemazione che difficilmente troverà: guadagna molto e la Roma chiede quattro milioni. Non vuole darlo in prestito. Considerando che dovrà firmere un quadriennale come minimo, per la società che acquista si tratterebbe di un esborso economico di 15/20 milioni di euro. Capirai, per un . Giammai. Intanto Doni è scalato alla terza posizione, dietro Julio Sergio e . Quindi Doni c’è ma per ora è come se non ci fosse. Dopo il 31 si rimischieranno le carte e dovrà per forza tornare in ballo, in un modo o nell’altro.

E ? E’ affidabile? Se l’hanno riscattato, evidentemente a Trigoria pensano lo sia. E parliamo comunque del della nazionale rumena. Ma il problema è che ultimamente non ha avuto, per problemi fisici, continuità di rendimento. Ha giocato in nazionale mercoledì, di fatto sta tornando a buoni livelli. E’ un’incognita, insomma. Per motivi diversi da Doni.