Roma, ecco dove tagliare

19/08/2010 alle 11:01.

CORSPORT (P.TORRI) - Il bilancio di mercato e il monte ingaggi. Sono queste le due direttrici sulle quali si deve obbligatoriamente muovere il diretto re sportivo della Roma Daniele Pradè. E su entrambe vige una legge: risparmiare. Si potrà criticare quanto volete Pradè, ma quando un dirigente addetto al mercato si può muovere solo in questa maniera, tutto è meno che semplice soddisfare le esigenze dell’allenatore.

INGAGGI -Siamo andati a ricercare tutti i comunicati finanziari della Roma a proposito dei con tratti degli attuali trentuno giocatori della prima squadra. Abbiamo aggiunto, sempre da comunicato finanziario, lo stipendio di Ranieri per la sua seconda stagione sulla panchina della Roma. La somma che è venuta fuori è di poco su periore agli ottanta milioni lordi che confermano la società giallorossa in quarta posizione nella classifica dei club che spendono di più per i propri tesserati, alle spalle ovviamente di Inter, e Milan. Può sem brare strano, per chi ha letto il bilancio della Roma, trovare che la cifra scritta sul bilancio della passata stagione è di circa novantuno milioni, ma per spiegarlo bisogna dire che a questa somma bisogna aggiungere gli stipendi dello staff tecnico, Montali, Pradè, Bruno Conti e, soprattutto, i premi personalizzati che sono presenti in tutti i contratti (alcuni di questi premi sono praticamente certi, esempio:250 mila euro in più se la Roma non retrocede). Pradè sa di non poter andare oltre questa cifra, anzi meglio se scala qualcosa. E sa, pure, che nel momento in cui dovesse arrivare Nicolas Burdisso, tutto il cucuzzaro aumenterebbe di circa quattro milioni e mez zo.

PARTENTI -Anche per questa ragione nei prossimi giorni sarà fonda mentale sfrondare il monte ingaggi, piazzando se non tutti, almeno una buona parte degli undicipar tentiche Claudio Ranieri d’accor do con la società ha escluso dalla prima squadra fa cendoli allenare il pomeriggio. Ci sono almeno tre ingaggi pesanti tra iparten ti,quelli cioè di Julio Baptista, Cicinho e Doni che incidono in maniera sostanziale nella somma degli stipendi degli undici, somma che è superiore ai 17 milioni di euro. Partissero tutti e undici, il cucuzzaro scenderebbe drasticamente a sessantaquattro milioni, rendendo decisamente più semplici i conti romanisti. Non succederà, ma sa rebbe comunque sufficiente che uno solo dei tre brasiliani salutasse, perché l’ingaggio di Burdisso non andasse a ingrossare ulterior mente il monte ingaggi giallorosso. L’obiettivo della Roma, se nel prossimo futuro non ci saranno novità sostanziali nella proprietà, è quello di ridurre in ogni caso la spesa per gli stipendi di tecnici, calciatori e dirigenti, spesa che con un fatturato medio di circa 150 milioni a stagione, vuole dire poco più del cinquanta per cento di quello che la Roma incassa.