«Renderemo la vita dura all’Inter»

23/08/2010 alle 10:48.

IL ROMANISTA (D. GALLI) - «Con il Cesena vinceremo!». Forse Riise non lo sa. Ma quello che più fa impazzire i tifosi della Roma è il suo carattere. La grinta, il cuore, l’orgoglio. Gli attributi. La Roma stramazza al suolo? John Arne, che di romano non ha nulla ma di romanista ha tutto, si china a terra, l’abbraccia e la risolleva. Agli amici in Norvegia scrive: «Con il Cesena vinceremo!».

impazzire i tifosi della Roma è il suo carattere. La grinta, il cuore, l’orgoglio. Gli attributi. La Roma stramazza
al suolo? John Arne, che di romano non ha nulla ma di romanista ha tutto, si china a terra, l’abbraccia e la risolleva. Agli amici in Norvegia scrive: «Con il Cesena vinceremo!».
 
La notte milanese se n’è andata, un po’ come la nebbia virtuale che - oplà - ha ingoiato la Roma, portandosi via i sogni di (Super) coppe e di campioni. Ma John Arne non ci vede del marcio. «Abbiamo perso 3 a 1 contro l’Inter - scrive Thunderbolt - ma io penso che la partita sia stata più equilibrata rispetto a quel che può
suggerire il risultato. Ci sono stati molti scontri e tanti cartellini gialli e ci saranno molti altri incontri difficili tra
Roma e Inter in questa stagione. Ma le daremo del filo da torcere con il gruppo che abbiamo ora».
 
Archiviamo l’1-3 e ripartiamo. Il messaggio è chiaro. Sapessi com’è strano sentirsi un vichingo a Milano. John Arne ha giocato contro un tassello del suo passato. Con Benitez hanno condiviso anni meravigliosi. Accompagnati dal ruggito della Kop, nel 2005 a Istanbul hanno conquistato una delle Coppe Campioni più leggendarie di sempre. Chiedete al Milan. «Per me è stato particolare vedere Rafa Benitez nella panchina avversaria. Ho molto rispetto per una persona che è stata molto importante nella mia carriera. Ho parecchie
cose per cui ringraziarlo. È stato molto bello rivederlo e parlare con lui. Sedevo negli spogliatoi e pensavo
che avrei dovuto giocare una buona partita e segnare, mostrando così a Benitez che avevo imparato tanto
da quando sono venuto a giocare alla Roma».
 
Così è stato. «Ho segnato - racconta l’eroe roscio - grazie a uno splendido passaggio di . Sarebbe stato
bello mantenere il vantaggio, ma abbiamo fatto alcuni errori come singoli durante tutto il match e abbiamo
perso qualunque possibilità di vincere contro l’Inter, che peraltro è difficile da battere». Sapessi com’è strano
tornare a segnare a Milano, poi. Primo marzo 2009, John Arne si invola sotto la "Tevere" del Meazza, lascia sul posto  e sorprende Julio Cesar. È il suo primo gol italiano. Anzi, scusate, meglio: è il suo primo gol romanista.
 
Il passato non si dimentica. Ma il futuro è oggi. Anzi, è sabato. È il Cesena. Riise chiede, anzi pretende, di vedere il bicchiere mezzo pieno. «Abbiamo molti buoni giocatori tecnicamente e molti buoni attaccanti e penso che segneremo di più dell’anno scorso. Con , Vucinic, Menez e Adriano, sono ottimista sulla prossima stagione. L’anno scorso abbiamo vinto molte partite 1-0 o 2-1, ma penso che in questa stagione avremo più partite in cui poter segnare tanti gol». Riise sa però che per lo scudetto serve anche qualcosa di più. Occorre non ripetere gli errori sciagurati. «Al tempo stesso - avverte John Arne - dobbiamo mantenerci puliti in difesa e seguire le tattiche di Ranieri. Questo dovrebbe bastare». Thunderbolt ha fretta di voltare una pagina di storia, per scriverne un’altra. «Abbiamo una settima di allenamento prima dell’inizio del campionato di serie A, il prossimo sabato alle 20.45 contro il Cesena. Vinceremo!». Non è una promessa. È una minaccia. «Inter, ti daremo filo da torcere».