Ranieri: Roma, ora sveglia

14/08/2010 alle 12:50.

CORSPORT (P.TORRI) - Cinque pappine al passivo non possono non preoccupare, ma quello che, anche se può sembrare un paradosso, deve preoccupare ancora di più, è il nervosismo con cui questa Roma convive. Nervosismo evidenziato da quasi tutti i giocatori, Menez, Loria, Rosi i più colpevoli in questo senso, in novanta minuti che hanno fatto ripiombare la Roma in una situazione che non conosceva da tempo. Quella della ripresa, soprattutto, è stata una Roma oltre i confini della de cenza, senza gambe, senza cuore, senza anima, andata incontro a una figura ridicola.

SENZA SPIRITO - Ranieri, visto già in campo piuttosto nervo setto al punto di abbandonare la sua solita posizione in piedi davanti alla panchina per andare a sedersi in panchina, nel chiuso dello spogliatoio qualche parolina arrabbiata ai suoi se ancora non gliel’ha det ta gliela dirà alla ripresa, ma nell’intervista ufficiale del dopo partita, ha cercato di non essere troppo severo nei confronti della sua squadra che nel secondo tempo si è letteral mente sciolta: «La differenza è stata che noi non siamo scesi in campo, mentre l’Olym piacos sì, motivato dal cambio di allenatore e dalla voglia di regalare una soddisfazione ai propri tifosi. La Roma, invece, non ha in terpretato come doveva la gara da un punto di vista agonistico. E il risultato, nella ripre sa, è stato che siamo andati incontro a una brutta figura. Per fortuna era un’amichevole, almeno i miei ragazzi mi hanno detto così al la fine, adesso sono curioso di vedere quello che saranno capaci di fare tra sette giorni contro l’Inter, quella non sarà un’amichevo le. Di certo dobbiamo ritrovare la Roma del lo scorso, a cominciare dallo spirito che ci aveva caratterizzato per tutta la stagione passata».

BENE PER UN’ORA -Ha parlato poco, il tecnico, nel dopo partita, complici an he un paio di domande di colleghi greci su Baptista, do mande che lo hanno convinto ad alzarsi, ringraziare e salu tare. In precedenza aveva ag giunto qualche altra cosa, tra il bastone e la carota:«Eppure per sessanta minuti la squadra non mi era dispiaciuta, all’inizio della ripresa siamo stati anche un po’ sfor tunati colpendo due traverse quando il risultato era ancora in parità, poi siamo andati sotto e non siamo più riusciti a riprenderci. Forse è stato non aver segnato passando in vantaggio, fosse successo probabilmente un po’ tutti ci saremmo illusi di stare bene e di non avere problemi da risolvere. Invece i problemi ci sono e su questi dovremo lavorare duro nei prossimi giorni per cercare di arrivare a migliorare in tutto. Certo credo che in questa partita abbiamo pagato anche le condizioni non ottimali dei tanti nazionali che ci hanno raggiunto ad Atene dopo aver giocato con le loro rappre sentative, Menez tra l’altro era anche un po’ acciaccato. Ora, però, mi auguro che tutti ab biano capito che per ritrovare la Roma di un anno fa,servono lavoro e sudore. Solo così potremo presentarci a San Siro per giocarci le nostre chance in Supercoppa». Il messag gio è stato lanciato. Ai giallorossi il compito di recepirlo.