IL DEBUTTO DI ADRIANO - Ranieri le ha provate tutte per provare ad alzare al cielo il primo trofeo da quando è arrivato sulla panchina della Roma. Aveva osato sin dall’inizio, una formazione senza nessun timore reverenziale scelta per segnare un gol più dell’Inter piut tosto che prenderne uno in meno, un quattro uno- quattro-uno con Menez e Vucinic esterni d’attacco della seconda linea a quattro, Totti lì davanti come insostituibile punto di riferimento. Quando ha cambiato Vucinic (ieri se ra davvero non al meglio) il ri sultato era ancora di parità, ma ha lo stesso spedito in campo Adriano, accolto dai fischi e dalle pernacchie di quello che è stato per anni il suo stadio, spe rando che qui, nel suo stadio, l’Imperatore si riscoprisse Im peratore. Operazione fallita: « Adriano sta lavorando molto bene, ha bisogno di tempo, si sta inserendo, deve migliorare, in generale mi aspettavo qualche cosa di più da lui e un po’ da tutti e per questa ragione posso essere soddisfatto soltanto in parte » . 



RINFORZI - Capitolo mercato. Da settimane Ranieri sta aspettando un centrale difensi vo (Nicolas Burdisso) e un esterno sinistro difensivo (chiunque). Finora ha atteso in vano, anche se ufficialmente il tecnico non ha lasciato spazio neppure al dubbio della polemica: «Tut to il mondo conosce le diffi coltà economiche con cui si deve confrontare la Roma. Ma io non ho perso l’ottimi smo e la fiducia. Sono sicuro che la società farà il massi mo per darci quello che ab biamo chiesto e so che il no stro direttore sportivo ci sta provando in tutte le maniere. Mancano ancora un po’ di giorni alla conclusione del mercato, c’è tempo per poter completare la nostra rosa » .