Rafa scaccia i fantasmi "Vincono i giocatori"

22/08/2010 alle 12:21.

LA REPUBBLICA (A. SORRENTINO) - Benvenuto all´altro mondo, Rafa. Ora la tua vita sarà qui: auguri. Chissà se la prima Supercoppa, il primo sacrosanto sbrego alla memoria del fu Josè, servirà a rimuovere il ricordo di una serata così sgradevolmente italiana, per chi viene dal paradiso del calcio. Uno allena sei anni il Liverpool, immerso nell´atmosfera mistica di Anfield. Poi arriva in Italia e si ritrova in un pantano, tra proteste sulla tessera per il tifoso

Seduto all´inizio, Rafa Benitez, ben piantato in panchina. Composto, assorto, con la sua bella espressione da primo della classe che però, ogni tanto, il compito te lo passa, perché in fondo agli occhi ha un sorriso da bonaccione. Ma ben presto in piedi, Rafa, quando la difesa balla all´inizio perché il centrocampo non copre a sufficienza: «Ci sono alcune cose da registrare e contro l´Atletico Madrid in Supercoppa europea dovremo migliorarle - osserva alla fine - ma mi è piaciuta molto la reazione dei ragazzi dopo aver preso il gol. La cosa che ho apprezzato di più è stata proprio la dimostrazione di carattere. Dopo il gol di Riise non era facile risalire, però ho visto grande intelligenza nell´attaccare l´avversario. Vittoria giusta, alla fine. Di chi è questa coppa? Dei giocatori e del club». Per questo, quando alla fine Zanetti gli consegna la coppa, Benitez gliela restituisce subito: «È vostra», significa quel gesto. E c´è tutto.

Mai scomposto, mai (per ora) sopra le righe, o sbraitante Rafa, né coi suoi giocatori e men che meno con la quaterna arbitrale. José Mourinho era il terrore di ogni arbitro o guardalinee da Tarvisio a Lampedusa, ormai lo braccavano in cinque o sei dell´ufficio inchieste a ogni partita: a occhio, con Rafa potranno rilassarsi.

Rafa festeggia i gol dell´Inter con gioia eppure con pacatezza, senza esultanze selvagge, anche se forse un pensierino a quel predecessore chiacchierone magari l´avrà dedicato. Non lo sapremo. Glielo dedica invece Claudio Ranieri, che è arrabbiato per la sconfittaRisultato troppo pesante, mi aspettavo di più dai miei giocatori, abbiamo regalato il gol del pareggio») ma non lesina una frecciata a Mourinho: «Questa Inter è molto più difficile da sorprendere dello scorso anno». Chissà se è vero, ma intanto l´ha detta. Rafa no, rifiuta confronti. Alla fine va a complimentarsi coi suoi giocatori e con gli avversari, stringe mani e dà pacche sulle spalle. Lui usa così, in Inghilterra. Forse sarebbe il caso che qui, nel magico mondo a colori della pazza Italia, qualcuno iniziasse a prenderlo come esempio. Così, tanto per iniziare.