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IL TEMPO - È pur vero che, nel primo tempo dell'incontro di sabato, la squadra giallorossa, anche grazie al talento di Pizarro e al genio di Totti, ha retto benissimo il confronto con l'Internazionale, ma lo svolgimento della ripresa è stato penoso, soprattutto per le «gaffe» di un paio di attaccanti e la giornata a dir poco disastrosa del portiere Lobont. E il nervosismo di Ranieri è, a suo modo, eloquente perchè tutti ricordiamo la splendida tenuta dell'allen
Per fortuna siamo ancora in tempo, dopo l'amara rinuncia alla SuperCoppa, per sistemare la società rasserenare la squadra e completarla (nella misura del possibile) prima della chiusura del mercato. Intanto il debutto di campionato col Cesena non è proibitivo. Meno agitata, per fortuna, è stata questa volta la vigilia della Lazio, il cui successo sul Deportivo de La Coruña è stato sottolineato dall'entusiasmante debutto di Hernanes, preludio all'arrivo di Santa Cruz e dal ritorno di Zarate e Floccari al gol e ad una prestazione convincente. Il caso Ledesma è ancora in discussione dopo l'incontro di ieri tra il giocatore e il Presidente ma Reja - che è tornato ad una formula tattica più equilibrata - può affrontare il torneo senza troppi patemi d'animo. Semmai, sulle squadre romane pesa la minaccia di assurde quanto insidiosissime violenze non del pubblico autentico né dei tifosi ma dei famosi ultrà, che hanno imparato ad usare varie tattiche da guerriglia, infischiandosene della famosa «tessera» escogitata dal Ministero dell'Interno. Il problema non si può certo sottovalutare in un periodo così drammatico di crisi dell'occupazione, ma bisogna convincere il Viminale e il Governo che, mentre la «tessera» complicata la vita dei veri tifosi, è solo il rigore della giustizia a poter dissolvere, come in Inghilterra, la minaccia della violenza.