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GASPORT (G. GREISON) - Il gol può aspettare, figurarsi il cielo. Perché alla fine ti chiedi: se è vero che il mondo è così grande, perché ti tocca dividerlo con un rompiscatole che si mette sempre in mezzo? E che ti misura addosso il destino. Lo stesso destino che ha voluto che giocassi diciannove campionati con la maglia giallo
Totti, again. Infatti, è lui che ricorda: «Quest'anno abbiamo tutto per fare ancora meglio dell'anno scorso: in più, con il ritorno di Burdisso, la difesa è impeccabile e non meno forte di quella dell'Inter». Anche Pizzarro, dopo essersi lamentato delle parate di Antonioli («Se ci aspettavamo un Cesena così? A dire il vero neppure un portiere che a 41 anni ha parato così...») ha parole di elogio, nei confronti del capitano: «Si è dannato, non è stato mai fermo». De Rossi, è il primo ad essere deluso del suo tiro: «No, va beh, non dovevo tirarlo così centrale, sono amareggiato più di tutti». E mentre Giaccherini del Cesena assurge a idolo il capitano della Roma («è tra i più forti al mondo, Totti non si discute, un giocatore pazzesco»), Ranieri lo sente, sorride, gli verrebbe di dargli una pacca sulle spalle, marimane impassibile. Però, decide di contraccambiare il complimento, e dice: «Il Cesena ha giocatori molto forti, a partire dal portiere. Sono stati loro bravi a chiudere e non dare tregua ai nostri». Infine, chiude con una battuta: «Tutti quei colpi di tacco, però, sono stati esagerati: vengono fuori queste cose quando la condizione atletica non è ancora al meglio. Per il resto: andiamo avanti così, e andiamo bene. C'è da lavorare, ma non è certo questo che mi spaventa».