La sfida di Antonioli: “parare” anche il vice

24/08/2010 alle 10:15.

IL MESSAGGERO (D. ZANDOLI) - E’ stato uno dei protagonisti della cavalcata straordinaria che ha portato il neopromosso Cesena a conquistare la seconda promozione consecutiva. La serie A dopo 19 anni di latitanza al “Manuzzi”. Lui, Francesco Antonioli, un anno fa aveva fatto una scelta di vita. Addio ai palcoscenici che contano per una tranquilla pensione a casa sua. Vive infatti proprio a Cesena fin dai tempi in cui, giovane promessa del calcio nazionale e prima di una carriera straordina

Si, perché il Cesena e il nuovo tecnico Ficcadenti pensano giustamente di tutelarsi nel caso in cui ad Antonioli possa capitare un acciacco. A quell’età spesso assume i contorni del chiodo cui appendere gli scarpini. E se dietro a lui c’è un giovane interessante, ma senza esperienza, allora sono dolori. Così Lorenzo Minotti, direttore dell’area tecnica bianconera, si è messo a cercare un che sommasse caratteristiche tecniche all’altezza, una buona esperienza anche di palcoscenici importanti e la pazienza di aspettare il proprio turno. In sostanza un buon numero dodici. La scelta cade sul brasiliano Diego Cavalieri, 27 anni, lontane origini italiane e una moglie dalla bellezza mozzafiato. Dal 2008 veste la maglia del Liverpool con cui però ha collezionato solo 10 presenze. La sua volontà è di mettersi in luce perché punta ad entrare nel giro della Nazionale carioca e coi Reds non è possibile. Così accetta di venire in Italia, a Cesena. Dove però Antonioli non ha nessuna intenzione di abdicare dopo lo scorso campionato mostre. «Dobbiamo tutelarci in caso di infortunio del nostro primo che resta Antonioli», si sforzano di assicurare in casa bianconera. Ma la determinazione di Cavalieri è di trovare un posto al sole e alcune dichiarazioni del suo procuratore secondo cui il suo assistito è deciso a giocare con regolarità hanno creato qualche imbarazzo che non trapela ma che i bene informati confermano. Antonioli sembra abbia detto a Ficcadenti, con cui ha condiviso mesi di naja, che possono prendere anche il più forte di tutti e che poi giocherà chi merita. Lasciando intendere di non temere più di tanto la concorrenza del giovane brasiliano dal doppio passaporto. Lui comunque non rilascia dichiarazioni in merito, Ficcadenti in conferenza conferma che col suo staff deciderà chi merita di giocare e già questa è un’ammissione di un conflitto latente. Fra chi si è costruito partita dopo partita il monumento all’highlander durante la scorsa stagione e il giovane ambizioso, giunto in Italia non per stare all’ombra di Antonioli (se così fosse se ne sarebbe restato al Liverpool a guardare la Premier dalla panca), ma per guadagnarsi i galloni da titolare. Senza aspettare l’acciacco fatale del “vecchio leone”.