Julio Sergio «Roma, che carica dopo quei tre rigori»

07/08/2010 alle 11:08.

CORSPORT (G. D'UBALDO) - Julio Sergio riparte da numero uno. Lo scorso anno di questi tempi era ancora «il miglior terzo portiere al mondo», come disse Luciano Spalletti. Alla prima giornata giocò Artur, poi il tecnico toscano lo promosse e Claudio Ranieri ne ha fatto un titolare inamovibile. Julio Sergio ha scalzato Doni e adesso si prepara a cominciare la prima stagione da titolare. Con un bel biglietto da visita: i tre rigori parati nella notte di Valencia. Era solo un’amichevole, per carità, ma Julio Sergio ha dimostrato



Julio Sergio, ricordi i suoi rigori parati nella Roma.

« Fino a giovedì sera solo quello nel derby. Resta un bel ricordo. Pe rò non capita spesso di pararne tre insieme».

Ha deciso la sfida ai rigori contro il Levante. E per poco non parava anche il quarto...

«Sì, ho toccato il pallone, ma il gio catore spagnolo ha interrotto la rincorsa e sono rimasto ingannato».

Fa allenamenti specifici per para re i rigori?

«No, raramente. Il segreto è un al tro. Studio gli avversari, anche nel corso della partita, cerco di capire il modo di calciare. Questo mi aiuta poi quando si presentano al dischet to. E poi deve scattare una molla, una questione di istinto, di intuito. Infine è importante non dare punti di riferimento all’avversario e re stare in piedi fino all’ultimo».

In Brasile le capitava spesso di parare i rigori? Può considerarsi uno specialista?

«Capitava, ma mai con percentua li elevate di successo. Molto dipen de dalla concentrazione. E comun que parare tre rigori trasmette una grossa carica e sicurezza nei propri mezzi».

Ranieri le ha fatto i complimenti e ha detto che sa guidare molto be ne la difesa.

«Mi piace farmi sentire, credo che rispetto ai miei compagni ho un vantaggio, dalla mia posizione rie sco a vedere tutto il campo e cerco di aiutarli a tenere la posizione o a controllare un avversario. Davanti a me ho tutti giocatori di esperienza, che hanno bisogno di pochi consigli. Comunque cerco di rendermi utile».

Le capita anche di calciarli, i rigori?

«No, questo accadeva da ragazzi no. Diciamo che come tutti i portieri brasiliani me la cavo con i piedi. Io devo pensare a pararli, a segnar li ci pensino pure i miei compagni. Ma se capitasse l’occasione e fosse necessario andare sul dischetto non mi tirerei indietro».

Qual era il suo modello di quando era ragazzo?

«Per i portieri della mia genera zione Taffarel è stato un esempio per tutti. E’ stato il primo brasiliano ad andare a giocare al l’estero, ha fatto una grande espe rienza internazionale, anche in Ita lia. Ha vinto il Mondiale, ha fatto scuola, dopo di lui Dida ha portato avanti il nuovo corso dei portieri brasiliani.Io Taffarel me lo ricordo quando ero ragazzino, ha dato la svolta al ruolo di nel mio Paese».

Ha ricominciato la nuova stagione mostrando una buona condizio ne...

«Stiamo lavorando bene, abbiamo svolto un’ottima preparazione, ab biamo grandi motivazioni per la nuova stagione. La squadra è com­petitiva, ci sono tutti i presupposti per confermarci ai vertici».

Quella di Valencia è stata una tappa di avvicinamento verso la Super coppa...

«Un’altra sfida contro l’Inter, ormai è il nostro avversario storico. Alla Coppa ci puntiamo, è il primo trofeo della stagione, sarebbe bello vincere a Milano. Ci stiamo prepa rando, ma non sarà facile, loro re stano una grande squadra, anche se hanno cambiato allenatore. Ce la possiamo giocare alla pari con qual siasi avversario. Stiamo crescendo, questa è la strada da seguire. E in più dalla nostra parte c’è sempre il valore del gruppo che è stato impor tante in questi anni».

Quest’anno parte titolare per la prima volta. Nella passata stagione Spalletti la promosse alla seconda giornata, prima di andarsene.

«Devo confermarmi e so che que sto è più difficile. So che con il lavoro posso ancora migliorare, da quando sono arrivato in Italia ho imparato molto e con il dei portieri Pellizzaro mi trovo molto bene».

Ranieri ha detto che la Roma deve migliorare dal punto di vista di fensivo, deve imparare a prendere meno gol, rispetto allo scorso cam­pionato.

« La difesa è collaudata, ci sono giocatori di alto livello e con grande esperienza. Ci conosciamo bene, l’intesa non manca. Ma per far fun­zionare la difesa tutta la squadra deve dare il suo contributo».

Sarà un campionato difficile, con tante squadre che si sono rinforza te e che proveranno a inserirsi nel la lotta scudetto...

«Il campionato italiano è sempre difficile. Sono arrivati tanti giocato ri importanti, ci sarà più equilibrio verso l’alto. Tante squadre si sono attrezzate per entrare in . Ma noi siamo consapevoli dei nostri mezzi e vogliamo lottare per il vertice».