CORSPORT (L. CASCIOLI) - La Roma attende in ' surplace' il momento della prima volata di stagione contro l'eterna rivale di que sti ultimi anni. E' ferma sul piano del gioco ed è ferma su quello del mercato. Dopo le prime fulminee mosse, che le hanno assicurato Adriano e Simplicio, il meccanismo si è inceppato e l'attesa di Nicolas Burdisso rischia di trasformarsi in un motivo di frustrazione, che l'Inter sta cercando di utilizzare a pro prio vantaggio prima della Supercoppa. Guai a dover dipendere dai propri nemici! Ma la Roma, dalle mosse al ternative che sta preparan do, sembra non aver perso l'abitudine di misurarsi con le rivali non tanto sul piano delle cifre inve stite, quanto su quello della qualità e del l'intelligenza.
Sui grandi nomi la società, rimasta ormai senza padroni, è sempre costretta ad astenersi, anche perché questa politica non porta sempre la gallina spe rata, per cui è costretta a contentarsi dell'uovo. L'importante è poi covarlo de centemente. Insomma questa Roma vuole continuare ad essere il frutto di un piano organico che esclude l'improvvisazione e il dilettantismo. Il calcio in Italia non sembra infatti ancora guarito dal vizio originale di pagare in modo esagerato le proprie esigenze e i propri capricci e continua a sperperare le ri sorse ondeggiando tra gioco d'azzardo e mecenatismo. Il mercato calcistico, per sua natura, è tale che alcuni buoni acquisti rendono sempre possibile l'importazione di molti prodotti scadenti, come succede per le mele buone che servono a nascon dere quelle guaste. Insomma ogni affare presenta sempre molti punti oscuri. E' per questo che dobbiamo essere tutti orgogliosi se il buon nome del calcio italiano, oltre che alle squadre miliardarie, resta affidato anche a quelle società che mettono in piedi - quando ci riescono - squadre competitive superando incredibili difficoltà, senza mai vincere interamente la diffidenza del pubblico.
La Roma di Ranieri sta cercando un punto di equilibrio tra il desiderio e la tentazione di essere più forte e la volontà di non disperdere il capitale tecnico e tattico accumulato lo scorso anno e che ha portato la squadra a due passi dal titolo. Adriano sta tentando Ranieri a scegliere soluzioni più offensive. Non dobbiamo però dimenti care che i pro gressi più netti fatti registrare dalla squadra lo scorso anno si sono verificati quando l'allenatore riuscì a stabilizzare su posizioni molto al te il rendimento della difesa. Adesso deve raggiungere lo stesso risultato con o senza Burdisso I, augurandogli di saper spremere il meglio da Burdisso II. Ranieri ha del resto ormai messo in luce la sua miglio re qualità come tecnico, che è quella di ottenere il massi mo dalla squadra lavorando sugli uomini. Di questo lavo ro sotterraneo oggi il risulta to più brillante è quello otte nuto con Menez. Adriano ha scatenato nel frattempo tut ta una serie di reazioni emotive: speranze, illusioni, dubbi, timori, senza ottenere apertamente il consenso ge nerale. E questo durerà sino a quando non arriveranno, consolatrici, le prime avvi saglie di una raggiunta con dizione fisica. E allora forse, con i sospiri di sollievo, si potrà tranquillamente torna re a credere in una Roma di versa. Ammesso che essere diversa le giovi.