E dietro la lavagna si rialza la Roma

19/08/2010 alle 11:31.

GASPORT - COSA VA Squadra divisa e più concentrata. Vucinic in palla, Mexes concentrato. È bastato agitare il bastone. Contesse e belle gioie sono tornate iene a caccia di carogne. La voce grossa, un paio di notevoli liscio&busso, la decisione finale di dividerli per fare ordine e riguadagnare l’attenzione della classe, almeno degli elementi migliori. Ranieri sapeva che la scelta a qualcuno sarebbe apparsa impopolare, ma valeva la pena fregarsene e, per la prima volta, fare figli e figliastri. Negli ultimi due giorni di lavoro, l’allenatore — giura — ha ritrovato la squadra che aveva salutato a maggio, gli stessi «occhi della tigre» con cui la Roma si lanciò all’inseguimento dell’Inter, implacabile, con un’unica fatale distrazione.

La fame È la stessa di qualche mese fa? O questa Roma si sente sazia? E di cosa poi, considerati gli esiti della scorsa stagione (scudetto e coppa Italia entrambi sfumati?). Ad Atene, Ranieri non credeva ai suoi occhi. «Possibile che i miei ragazzi abbiano la pancia piena pur non avendo vinto niente?». Una settimana e un paio di allenamenti «cattivi» dopo, Ranieri è molto più ottimista. Vede che i suoi giocatori hanno finalmente capito l’importanza della posta in palio: ricontendere lo scudetto all’Inter, forse addirittura con più possibilità, a patto di non partire con l’handicap, come un anno fa.

La condizione Di alcuni, in modo particolare. Giocatori che possono fare la differenza: Mirko Vucinic e Jeremy Menez, forse il francese il migliore del precampionato. Maanche Cassetti e soprattutto Mexes, galvanizzato dall’assenza (temporanea?) di Burdisso. E , il capitano: non per status, ma perché a quasi 34 anni sembra un ragazzino. E ha una fame...

COSA NON VA Incertezza, contratti, nervosismo. E quegli infortuni troppo lunghi  Il «vuoto di potere» respirato negli ultimi tempi non avrebbe motivo di esistere: Rosella Sensi è rimasta la proprietaria e, oltretutto, si è impegnata a valorizzare il club fino alla cessione. La cogestione con UniCredit, però, l’ha intristita, togliendole quello spirito battagliero con cui aveva respinto gli assalti precedenti. Questa fiacchezza si è subito avvertita a Trigoria: alcuni dirigenti l’hanno scambiata per insicurezza, alcuni calciatori per anarchia. Richiamata all’ordine, due giorni fa la Sensi ha fatto sentire la sua voce, con un messaggio alla Alberto Sordi: «Chi si estrania dalla lotta...».

Contratti e acciacchi Ci vorrebbe una parolina anche per Ranieri. L’allenatore aspetta news sul rinnovo del contratto e chiede garanzie su quello di Montali, che da un anno lo assiste nella gestione della prima squadra. Scadono nel 2011. Ranieri aveva trovato un accordo prima delle ferie, ma la Sensi non s’è più fatta viva. Altro pensiero, il rapporto con il medico. Il tecnico ritiene di aver avuto informazioni intempestive sugli infortuni di Pizarro e Julio Sergio. Per il cileno si era programmato un rientro più veloce, ma solo ieri è tornato in gruppo. Sul brasiliano aveva avuto ampie rassicurazioni, e invece è ancora mezzo e mezzo tanto da averlo costretto a richiamare Doni, che giura: «Non è vero che creo problemi». Ma a Milano giocherà .

Nervosetti Vizio antico, eppure nella scorsa stagione aveva fatto progressi. Quando perde, la Roma a volte perde pure la testa. È successo nel precampionato, non deve succedere a Milano. Non è il caso di litigare ancora con l’Inter, Burdisso lo scongiura. Sempre che Nicolas non finisca prima alla