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IL ROMANISTA (C.ZUCCHELLI) - Cera anche Livia, la nipotina che Franco Sensi non ha fatto in tempo a conoscere, a Visso. Smessi per un pomeriggio i panni di presidente della Roma, Rosella ha voluto che anche la piccola figlia, di sedici mesi, fosse presente a una giornata storica per tutta la famiglia Sensi. Una giornata in cui Visso, il paese in cui è cresciuto (e di cui è stato sindaco per 10 anni), ha voluto ricordare il suo cittadino più illustre nel secondo anniversario della sua scomparsa. Il 17 agosto 2008, al termine di una lunga malattia, Franco Sensi se ne andava: Roma non lha dimenticato, Visso neppure.
più illustre nel secondo anniversario della sua scomparsa. Il 17 agosto 2008, al termine di una lunga malattia, Franco Sensi se ne andava: Roma non lha dimenticato, Visso neppure.
E così, mentre nella Capitale le radio, i giornali, e tutti i tifosi lhanno ricordato, nel piccolo paese delle Marche gli è stata intitolata la sede del parco dei Monti Sibillini: «Un riconoscimento - le parole di Rosella Sensi - che lavrebbe riempito di orgoglio». Il presidente giallorosso non è stata lunico a ricordare, con affetto e nostalgia
(e a tratti commozione), Franco. Cerano la signora Maria, la sorella, la figlia Silvia e anche Daniele Pradé e Tonino Tempestilli, insieme allavvocato Conte. Dirigenti della Roma, sì. Persone impegnate quotidianamente a Trigoria, certo. Ma anche, e soprattutto, uomini che a Franco Sensi devono tanto: «Mi portò Lucchesi alla Roma - ha raccontato di recente il direttore sportivo romanista - mi presentò Franco Sensi e la mia vita cambiò per sempre. Non lo dimenticherò mai».
Così come non lo dimenticheranno mai i tifosi della Roma, rappresentati ieri da delegazioni di Utr e Airc, che non hanno voluto far mancare il loro sostegno a tutta la famiglia. Ad abbracciare i Sensi, non solo idealmente,
anche tanti semplici cittadini di Visso. Che, fin dalla mattina, hanno fatto sentire il loro calore e il loro affetto soprattutto alla signora Maria. Nel pomeriggio poi, circa 300 persone si sono riversate nel piazzale antistante la chiesa, dove, alle 17, è stata celebrata la cerimonia religiosa. Unora più tardi, la manifestazione pubblica
in cui è stata intitolata a Visso la sede del parco: «Essere qui è un motivo di grande orgoglio, per me e per tutta la famiglia - dice Rosella Sensi, elegantissima in pantaloni neri e maglia verde - Questi luoghi ci procurano dolore, oggi che papà non cè più, ma anche grandi ricordi. Perché per Franco Sensi cerano Roma e la Roma, a cui ha dedicato la vita, e Visso».
Nel pronunciare queste parole, il numero 1 giallorosso si interrompe. Per gli applausi della platea e anche per sorridere. La figlia prende il sopravvento sulla donna manager. E, con tenerezza, prosegue: «Aveva la passione per questi luoghi e mia madre ha contribuito a sostenere questo suo amore. Aveva grande determinazione e non usava mezzi termini, come voi tutti sapete. E proprio perché credeva in quello che faceva raggiungeva i suoi obiettivi. Tutti noi sappiamo quanto di buono abbia fatto per la Roma e per Visso e le zone circostanti. Il mio ricordo, oggi, è legato proprio a questo parco: quando eravamo piccole ci portava spesso a fare passeggiate qui e ci raccontava lamore che aveva ereditato dal padre, Silvio, e dai nonni per queste zone. Loro gli raccontavano le tradizioni e le storie di Visso e ci spiegava come per lui fosse importante preservare queste tradizioni e questo territorio e farlo conoscere a tutti».
Tanto che, quando gli venne comunicato che a Visso sarebbe stata aperta la sede del parco, «ci disse: "Ragazze, oggi si realizza il mio sogno. Questi luoghi sono ancora troppo sconosciuti, abbiamo raggiunto
un obiettivo importante"». La Sensi si ferma di nuovo. E conclude il suo discorso. Anche se avrebbe voluto proseguire: «Avrei molte cose da dire, ma preferisco terminare qui. Voglio solo ribadire che mio padre sarebbe stato orgoglioso di ricevere questo riconoscimento». La platea applaude di nuovo. È arrivato
il momento di scoprire la targa, con il paese in festa e la banda a suonare. È piccola, sobria, elegante. Cè scritto: «In ricordo dellamore per il parco e dellamore per la sua terra». Poche parole, ma sufficienti a capire chi era Franco Sensi.