Da Conti a Montella Pescara tante storie

09/08/2010 alle 12:00.

IL ROMANISTA (M.IZZI) - Se volete sapere cosa rappresenta Pescara per la Roma dico che a mio parere è la Sliding doors giallo-rossa, la città che risveglia infiniti scenari di quello che avrebbe potuto essere e non è stato. A partire dall’estate del 1979 quando il Pescara di Gustavo Giagnoni insistette moltissimo per ingaggiare Bruno Conti, reduce da un fine prestito non esaltante al Genoa. Giagnoni conosceva bene il valore di Bruno, ma fortunatamente anche Liedholm, che per ritornare nella capitale ne aveva preteso la conferma.

 
Quasi quaranta anni prima, nell’estate del 1941, il destino aveva ruotato in senso inverso. L’allenatore
Schaffer insistette a lungo per ottenere dal tale Umberto De Angelis, talento emergente che il tecnico
voleva inserire nel suo undici. L’affare saltò per le esose richieste del presidente abruzzese e De Angelis,
che a Roma avrebbe potuto divenire campione d’Italia, sparì nel dimenticatoio accontentandosi di una dignitosa carriera d’allenatore negli Anni 50 e 60. Le porte girevoli, però, non finiscono qui e ci riportano
ad una gara del 31 gennaio 1993. All’Adriatico, a poco più di un anno dal mondiale americano, scende in campo con la maglia del un giocatore quasi dimenticato, Carlos Caetano Dunga … di fronte ha Pluto Aldair che sta vivendo la stagione più brutta della sua carriera. Non gioca in Nazionale da tre anni, il regolamento che impone due soli stranieri e degli acciacchi fisici gli permettono di giocare solo 12 gare… sia Dunga che Aldair, poco più di un anno più tardi, saranno campioni del Mondo battendo in finale l’Italia.
 
è anche quello che avrebbe potuto essere la Roma senza il caso Manfredonia, ce lo domandammo
il 30 agosto 1987. Quello stesso giorno Ben Johnson corse i 100 metri in 9’83, Viola in albergo con la
squadra disse: «Immaginate cosa potrebbe fare un’ala così in un campo di calcio». Ma Johnson barava e il
suo record sarebbe stato annullato, la Roma, invece, si trovò impegnata in un turno preliminare di Coppa
Italia, in cui tutti guardavano gli spalti e la divisione, ora ratificata anche dagli striscioni, tra i tifosi che era
nata nella serata di Coppa contro il Monopoli, pochi giorni prima.
 
C’è poi la delle gare contro la , come quella del 9 agosto del 2005, con il simpatico Lapo
Elkann pronto a far capire che prenderà Cassano a parametro zero e una gara in cui non vinci perché ti fischiano contro il solito rigore d’ordinanza, che contro i bianconeri è scontato come il simpatico omaggio
dato quando si compra una pentola a pressione in televisione. Le pentole però, non sempre escono col buco … e il 4 settembre 2006 la , sempre a giocò con la Roma l’ultima partita prima di volare a Rimini per iniziare il suo primo campionato di serie B. Quel giorno Montella, su passaggio di Pizarro, con una veronica aprì la difesa bianconera e fece secco Berardi. In tribuna le cronache segnalavano il tecnico del  Ballardini che prendeva appunti su una diretta avversaria … Anche per questo non si dimentica.