Capitan Roma «Io, a caccia del mito Baggio»

28/08/2010 alle 10:50.

GASPORT (M.CECCHINI) - Il 28 marzo 1993 i giornali raccontavano cose singolari (lo scomparso Msi che elogiava l’ex leader comunista Togliatti) ed altre abbastanza normali (gli imprenditori Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti che litigavano). Essendo domenica, però, i tifosi erano più in ansia per il calcio, e così faceva notizia che Roberto Baggio, stella bianconera, avrebbe saltato la partita in trasferta con l’Ancona per un fastidio al fianco sinistro.


La vinse lo stesso (0-1) ma non fece troppa notizia, così
come l’esordio in serie A di un sedicenne che si chiamava Francesco Totti. A dividerli c’era l’età e un pezzo di storia del calcio; a riunirli, oltre 17 anni dopo, una rincorsa fra cannonieri che riparte stasera all’Olimpico con Roma-Cesena.

L’aggancio Nulla di strano, d’altronde. Baggio ha chiuso la sua carriera al 5˚ posto fra i cannonieri della Serie A, con 205 gol all’attivo. (6˚) lo insegue a 192, tant’è che ha aperto ufficialmente la caccia ad uno dei miti del calcio italiano. «I due obiettivi personali che mi sono posto per questa stagione sono quelli di superare quota duecento gol nella massima serie e poi agganciare Baggio — ha detto —. Se gli infortuni non mi ostacoleranno potrei farcela anche nel girone d’andata». E non è una spavalderia, tant’è che gli scommettitori hanno già quotato il sorpasso a breve.


Bandiere e no Sarebbe la conclusione di un ping pong fra fuoriclasse che hanno avuto in comune un talento straordinario, dividendosi però sull’interpretazione del ruolo simbolico di campione. Baggio ha attraversato tutta la nobiltà del calcio italiano lasciando dietro di sé una scia di affetto e nostalgia, ha voluto essere il simbolo moderno di Roma, godendone la gloria e pagando probabilmente un prezzo di visibilità internazionale. Motivo in più perché il giallorosso viva questa rincorsa come un tassello della carriera, sapendo bene come ogni suo record in qualche modo si coniughi con il decollo della sua squadra. Insomma Antonioli — ex di lusso che riporta alla memoria l’ultimo scudetto romanista — farà bene a stare attento, perché il capitano ha fretta e fame di applausi dinanzi ad un Olimpico avvelenato dalle polemiche sulla tessera del tifoso. ingaggi molti giocatori in fase discendente come fossero figurine. Non sempre si valuta la funzionalità del progetto tecnico e la passione. L'acquisto di Ibrahimovic forse il più grande solista per qualità tecniche e fisiche, che però fatica a giocare con e per la squadra, ne è la conferma. E, per favore, non si facciano accostamenti con Van Basten, Marco era un maestro a connettersi con la squadra ed a usufruire delle sinergie degli altri. Galliani sembra un ostacolista, deve inventarsi situazioni e soluzioni per sopravvivere, ma così è difficile creare un buon futuro. La Roma è per qualità tecnica la più probabile antagonista all'Inter, però vive una situazione ambientale destabilizzante tra eccessi d'amore e di contestazioni. Oggi mancano anche una proprietà forte e un progetto importante che possano calmierare un ambiente tanto "effervescente". Le difficoltà economiche non gli hanno permesso un rafforzamento e allora

Burdisso all’Olimpico Ad applaudire il capitano, poi, potrebbe esserci un tifoso speciale giunto in fretta da Milano: Nicolas Burdisso. La trattativa infatti oggi vedrà l’atto finale perché ieri sera il d.s. giallorosso, Daniele Pradè, ha compiuto un blitz a Montecarlo incontrando i dirigenti nerazzurri Ghelfi e Ausilio. Le basi formali sono state già poste ma, visto l’incombere dell’inizio della Supercoppa Europea, non c’è stato il tempo materiale per concludere. Nulla di grave, solo un piccolo rinvio. Com’è noto, l’affare si farà sulla base di 8 milioni (pagabili in 3 anni, ma da poter mettere subito a bilancio), garantiti anche da una nuova telefonata di Rosella Sensi a Massimo Moratti, e a quel punto l’argentino potrebbe prendere il primo aereo per assistere dalla tribuna al match contro il Cesena.

Rinvio Adriano Se così avverrà, Burdisso potrebbe ritrovarsi di nuovo fianco a fianco con Adriano, come ai tempi dell’Inter. Il brasiliano, infatti, ha appena cominciato le terapie per la lesione all’adduttore della coscia destra, che lo terrà lontano dai campi per un mese. Insomma, per lui l’esordio casalingo è rinviato, ma con una avvertenza: togliere il posto a capitan non sarà facile. La scalata verso il paradiso dei cannonieri non vuole soste. Roberto Baggio, in fondo, potrebbe capire.