Burdisso, l’unico sorriso: «Grazie Rosella Sensi»

29/08/2010 alle 12:04.

IL ROMANISTA (M. MACEDONIO) - «Aspettavo questo momento dall’ultimo giorno dello scorso campionato» Parla con il cuore, Nicolas Burdisso, ai microfoni di Sky. E con gli occhi, che non nascondono la gioia e, insieme, l’orgoglio per aver contribuito a far sì che l’intera vicenda si concludesse nel modo migliore per lui, per la società e per i tifosi. «Devo dire grazi

far sì che l’intera vicenda si concludesse nel modo migliore per lui, per la società e per i tifosi. «Devo dire grazie a Rosella Sensi» dice, schermendosi. Anche se una parte di merito ce l’hanno un po’ tutti. Certamente il presidente, che al telefono gli aveva assicurato l’intenzione della società di far tutto il possibile per riportarlo a Roma. E con lei, il tecnico («Ho chiesto un solo giocatore, Burdisso»). E i compagni, a cominciare dal , che gli hanno fatto sentire a loro volta la propria vicinanza, due giorni fa. «Decisiva la volontà del
giocatore – aveva detto, nel corso della mattinata, il suo procuratore Fernando Hidalgo – E’ stata una trattativa lunga, ma siamo contenti che alla fine sia stato esaudito il desiderio del giocatore di vestire la maglia giallorossa».
 
All’Olimpico, ieri sera, Nicolas è arrivato con la moglie. E mentre lo stadio gli tributava un’ovazione, poco prima della partita, lui era negli spogliatoi, insieme ai compagni, per caricarli, ancora una volta, come è solito fare, prima e durante le gare. «Si è parlato tanto di me, durante questo mercato – ha detto ancora il Bandito – ma nessuno ha ricordato che la Roma ha Juan e Mexes, che sono due grandissimi giocatori. Di mio fratello Guillermo preferisco non parlare, perché sarei di parte. Posso però dire che è più altro di me e più forte fisicamente, ma con la stessa determinazione che metto io in campo». Dal paradiso all’inferno e ritorno. Così sono stati vissuti da Nicolas Burdisso i due mesi che l’hanno visto protagonista di una trattativa estenuante. Iniziata nella convinzione generale che dovesse concludersi positivamente e in breve tempo, ed entrata poi nel ginepraio dei tatticismi cui l’ha costretta la società nerazzurra, complice interessata una , che – al pari dell’Inter – ha dovuto fare i conti con la risolutezza del giocatore e la ferma volontà della Roma di riavere, a qualunque costo, il suo principale obiettivo di mercato. La serata di Nicolas è trascorsa in tribuna d’onore, da dove ha seguito, non senza qualche apprensione, la partita. Non essendo arrivato con il pullman della squadra, non si è infatti seduto nel palchetto della zona vip riservato ai giocatori (ieri c’erano Doni, Cicinho, Castellini e Adriano). Poche ore prima – era da poco passato mezzogiorno – la tanto attesa fumata bianca. Con la Roma che, sul proprio sito, ufficializzava finalmente l’acquisizione a titolo definitivo del giocatore. Nel comunicato, la società giallorossa rendeva infatti noto di “aver perfezionato il contratto con la FC Internazionale”, con “effetti a decorrere dalla data odierna”, a fronte di “un corrispettivo di 8 milioni di euro, oltre IVA, da pagarsi in tre annualità”. La durata è quadriennale, lo stipendio lordo di 3,8 milioni per la residua parte della stagione sportiva 2010/2011, e di 4,5 milioni per le stagioni 2011/2012, 2012/2013 e 2013/2014.