IL ROMANISTA (G. DALL'ATRI) - Frank Rijkaard ieri mattina ha telefonato a Julio Baptista per convincerlo ad accettare lofferta del Galatasaray. La conversazione è stata più o meno questa. «Julio se vieni avrai soldi e giocherai sempre». La risposta è stata più o meno questa: «No», magari aggiungendoci il grazie. Certo la Roma sè pure un po stancata di dire prego al giocatore: Baptista non rientra nei piani tecnici e se accettasse di partire la società giallorossa potrebbe centrare altri importanti obiettivi di mercato, a cominciare da Valon Behrami.
Non solo non èpiù un mistero che lo svizzero voglia venire a giocare a tutti i costi in giallorosso, ma è scoperto e quasi dichiarato. Lui non parla, ma di fatto per lui ieri lo ha fatto il presidente del West Ham dichiarando che «Valon vuole andare via da Londra per andare a giocare la Champions League». Il nome della Roma non è uscito, ma si potrebbe tranquillamente aggiungere. Behrami ogni giorno chiede informazioni ad amici e conoscenti che ha lasciato nella Capitale: vuole giocare la Champions, vuole tornare nella città che lui considera la più bella del mondo, e per lui non costituisce nessun problemailpassatolaziale. Sa che per qualche romanista questo potrebbe essere un ostacolo al trasferimento ma anche in questo caso è quasi ansioso di far capire che non si sente laziale per niente, che quella èstata unesperienza professionale e basta e che, soprattutto, non vedelora di cominciarne unaltra infinitamente più importante e prestigiosa. Ma tutto questo resta un desiderio e basta fino a quando Julio Baptista non deciderà di lasciare Roma. Che sia il Galatsaray o lOlympiacos o chissà quale altro posto. Ilsuoagente, Alessandro Lucci, dopo Ferragosto, volerà in Inghilterra e in Germania per cercare altre soluzioni. Una si deve trovare. Magari in nottata è arrivata qualche altra telefonata, o chissà se i cori dei tifosi greci dellOlympiacos abbiano fatto effetto alla Bestia dal cuore tenero